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Cronaca

Lotta alla mafia e caso Yara Gambirasio, due nuovi super poliziotti arrivano a Perugia

Gianpaolo Bonafini, Primo Dirigente della Polizia di Stato andrà a dirigere la Divisione Anticrimine. Giovanni Giudice, anche lui Primo Dirigente, assume l'incarico di Dirigente della Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell'Immigrazione

Dalla lotta alla mafia a Gela come poliziotto della squadra Mobile, al G7 di Taormina come funzionario e poi Perugia. E ancora, da Corleone in Sicilia, a uno dei casi di cronaca nera più importanti degli ultimi anni: Yara Gambirasio. Due curricula esemplari e una lunga carriera nonostante la giovane età dei due nuovi dirigenti appena assegnati alla Questura di Perugia. Giovanni Giudice,  Primo Dirigente della Polizia di Stato, nato a Ragusa e per anni al servizio nella lotta contro le associazioni mafiose, ha appena assunto l’incarico di Dirigente della Divisione Polizia Amministrativa,  Sociale e dell’Immigrazione. mentre Gianpaolo Bonafini, originario di Udine, ma per anni in forza al Commissariato di Brancaccio, uno dei quartieri più caldi di Palermo, anche lui Primo Dirigente della Polizia di Stato, sarà alla direzione della Divisione Anticrimine. 

"Un grande arricchimento per la città, grazie alla loro professionalità e importanti esperienze investigative maturate in diverse parti d'Italia  alcune delle quali caratterizzate da infiltrazioni mafiose" Con queste parole il Questore Francesco Messima ha presentato alla stampa i due nuovi Dirigenti, che andranno a sostituire  i colleghi; la Dottoressa Pagano (ora con un incarico al Ministero) e la Dottoressa Tomasselli, che ha preso servizio ad Arezzo. 

Il Dirigente Giovanni Giudice vanta una vasta esperienza in campo, ha infatti iniziato dal Commissariato di Gela, squadra Mobile di Caltanissetta, G7. E proprio sull'asse Caltanissetta - Gela - Agrigento, che ha potuto maturare e affilare le sue doti sul campo, lottando contro il contrasto alla mafia e partecipando fattivamente insieme alla cittadinanza alla costituzione di un'associazione, tutt'ora in auge, antiracket. Tra le sue numerose attività ha diretto importanti servizi di pubblica sicurezza dalla visita di Papa Francesco ad Agrigento, a quella di Sergio Mattarella a Lampedusa. E' stato alla guida della Mobile di Caltanissetta, prima  con l'incarico di Dirigente della Sezione criminalità organizzata. Ad Agrigento ha avuto l'incarico di Dirigente della divisione anticrimine ad Agrigento. Ha ricevuto otto Encomi Solenni, 30 Encomi e 18 Lodi come ricompense per il servizio svolto. 

Importanti anche le esperienze pregresse del Dirigente Bonafini, che nonostante le sue origini friulane, è partito da Palermo, in particolare dal Commissariato Di Corleone. Ha seguito e monitorato i passi di Bernardo Provenzano, il super mafioso finito in manette. Ha inoltre collaborato al caso di Yara Gambirasio, uno dei casi di cronaca nera più seguiti. Ha diretto, tra gli altri, la squadra mobile di Bergamo, ha rivestito la carica di capo di Gabinetto alla Questura di Venezia, fino ad assumere l'incarico di Dirigente della Divisione anticrimine della Questura di Treviso. 

Con questa nuova squadra (si attende a breve l'arrivo del dirigente Lo Russo) si guarda al futuro della città. "E' ancora distante, spiega il Questore Messina, la sicurezza percepita dai cittadini, da quella reale. Noi continueremo a lavorare anche su quella". Una super squadra in forza alla sicurezza. Benvevuta. 

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