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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Una via per Emanuele Petri, in ricordo del sovrintendente ucciso dalla nuove brigate rosse

L'intitolazione alla presenza del capo della Polizia di Stato, del sindaco di Perugia e dei familiari della medaglia d'oro al valor civile

Una via per ricordare il sovintendente capo Emanuele Petri, medaglia d'oro al valor civile, ucciso in un conflitto a fuoco dalla nuove brigate rosse nel marzo del 2003. La cerimonia di intitolazione si è svolta questa mattina, a Perugia, alla presenza del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Lamberto Giannini.

Nato a Castiglione del Lago l’1 febbraio del 1955 Emanuele entra in Polizia nel 1973 come Allievo Guardia di Pubblica Sicurezza dopo aver frequentato la Scuola di Polizia di Trieste. Presta servizio presso i reparti Mobili di Roma, Firenze ed Arezzo e viene assegnato nel 1992 alla Polfer della stazione di Terontola.

Il 2 marzo del 2003, il sovrintendente Petri è impegnato, assieme a due colleghi, Bruno Fortunato e Giovanni Di Fronzo, nel servizio di “scorta viaggiatori” su un treno della tratta Roma-Firenze. Poco prima della stazione di Castiglion Fiorentino, Petri e i suoi colleghi – durante i controlli di routine – richiedono i documenti ad un uomo e ad una donna con fare sospetto che viaggiano sul convoglio, percependone subito la falsità. Con reazione improvvisa e rapidissima, l’uomo estrae una pistola e la punta al collo di Petri, intimando ai suoi colleghi di gettare le armi. Uno dei due agenti obbedisce, nonostante ciò, l’uomo non esita a sparare: Petri muore sul colpo. Spara anche all’altro agente ancora armato che risponde al fuoco ferendo l’assalitore che decede alcune ore dopo in ospedale: si tratta di Mario Galesi. La donna, invece, dopo una colluttazione viene bloccata: è Nadia Desdemona Lioce.

Dalle prime indagini risulta che i due soggetti sono pericolosi terroristi appartenenti alle “Brigate Rosse” responsabili, tra l’altro, degli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagiavvenuti, rispettivamente, nel 1999 e nel 2002.

Il materiale rinvenuto sul treno permetterà agli investigatori di ricostruire l’organico delle nuove “Brigate Rosse” e di arrestarne gli appartenenti.

All’odierna cerimonia, oltre al prefetto Giannini, al Questore, al Sindaco, che hanno proceduto allo scoprimento della targa, hanno partecipato il Presidente della Regione, il Prefetto, le altre autorità locali, la moglie ed il fratello del valoroso poliziotto. Presente anche il Presidente dell’Associazione “Emanuele Petri”.

Grande solennità e commozione nelle parole della familiare, Patrizia Mattei, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Spoleto.

La commemorazione si è conclusa con la benedizione del Cardinale Gualtiero Bassetti e l’esecuzione del silenzio d’ordinanza da parte del trombettiere della Banda Musicale della Polizia di Stato.

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