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Cronaca

"Sono un avvocato, suo figlio è nei guai": intasca 1900 euro e si volatilizza nel nulla

Vittima della truffa un uomo di 92 anni. Il sedicente avvocato ha agito per telefono

Una tecnica già sperimentata, costata cara questa volta a un uomo di 92 anni. Tutto ha inizio nel pomeriggio di ieri, quando l'anziano riceve una telefonata. A rispondere è però la badante alla quale viene chiesto di parlare direttamente con il 92enne.

Un sedicente avvocato gli riferisce che il figlio ha avuto un incidente e che era in stato di “fermo” in una stazione di Carabinieri. Per mettere a posto i documenti della sua vettura occorrevano quindi urgentemente 3000 euro. Il truffatore chiede di quanti contanti dispone in casa, il resto li avrebbe anticipati lui.

L’anziano, seguendo le raccomandazioni dell’interlocutore di non interrompere la telefonata, verifica che nei cassetti e vede che ha 1900 euro a disposizione. L’interlocutore continua a intrattenerlo al telefono spiegando, alla fine, che sarebbe passato qualcuno in casa per ritirare i soldi.

Appena riagganciato, suona alla porta di casa un emissario del sedicente avvocato che ritira la busta con i contanti e fugge via, non prima di avergli raccomandato di non impegnare il telefono per mezz’ora perché l’avvocato avrebbe avuto necessità di chiamare con urgenza. Dopo un po’, non essendo più arrivata nessuna chiamata, l’anziano si è insospettito ed ha chiamato un familiare: si è scoperto così l’inganno.

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