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Cronaca Piegaro

Pietrafitta, gli sms di Ovidio tra accuse e speranze

A disposizione degli inquirenti, grazie anche alle persone che da sempre sono state vicine al ragazzo, una serie di messaggi inviati dalla vittima che possono essere utili per le indagini

A disposizione del Tribunale di Orvieto, attraverso i testimoni vicini al povero ragazzo Ovidio, ci sono anche una serie di sms inviati dalla vittima - ucciso a colpi di mattarello dal patrigno P.C. di 59 anni -  che vanno dal 28 settembre 2012 ad un paio di ore prima della tragedia.

Testi telematici dove emergono particolari nuovi e importanti  che non si limitano a testimoniare i rapporti impossibili tra i due protagonisti di questa terribile storia ma vanno oltre aggiungendo anche una tentata violenza di diversa natura rispetto ai maltrattamenti.

Un particolare  che sarebbe stato svelato, secondo gli sms di Ovidio, proprio davanti a quel giudice dei minori che nel giorno dell'omicidio aveva decretato l'affido da una casa famiglia nel perugino. Le "mamme" adottive del ragazzo hanno confermato gli sms e allo stesso tempo anche di averne fatto oggetto di informazione presso gli inquirenti.

"Ritengo che possano essere utili per ricostruire le dinamiche di questa barbaria che ci ha sottratto un ragazzo perbene ma tanto sfortunato": ha spiegato a Perugia Today Maria Cristina Mencaroni, nel corso di colloqui sia il 7 ottobre che telefonicamente martedì 9 ottobre.   

Pietrafitta: la casa e il ricordo in chiesa della vittima

28/09 – giorno in cui apprende Ovidio l’affidamento nella Casa famiglia
OVI: Ciao ******, scusa il disturbo, prima ti ha chiamata l’addetta della casa famiglia per dirti se sei d’accordo nell’accompagnarmi alle prove del teatro ed agli spettacoli che faremo! Lunedì ti racconterò tutto…. Un forte abbraccio! Il tuo Ovi!
 
(amica e confidente di Ovidio):Ovviamente si, adesso la chiamo, sii sereno, i giorni che ci aspettano non sono poi così tristi, credimi
 
1/10, dopo la telefonata fatta dal patrigno contro una delle "mamme" adottive del ragazzo dove sarebbero emerse ennesime accuse e ingiurie verso Ovidio dal suo futuro killer (reo confesso)
OVI: Per favore non credere alle cose che dice il matto perché non sono assolutamente vere
 
(amica e confidente di Ovidio): Stai tranquillo e studia
 
05/10 ore  9.25 E’ la mattina della sentenza e del delitto, il messaggio è inoltrato ad un'altra confidente di Ovidio al testimone degli sms precedenti. Il tutto comunque proviene da Ovidio
 
"Passa parola a ******…. Mio giudice sa tutto…. Anche del tentato ******(per rispetto delle indagini e del ricordo del ragazzo ci limitiamo a dire che si tratta di una tentata violenza diversa da ingiurie o schiaffoni che sono emersi nella vicenda in questione)….tutto documentato…. Questa mattina decisione finale
 
Ore 11.12 - Sempre la mattina dell'omicidio e della sentenza di affidamento
OVI: Stamattina grande decisione…appena ti rivedo ti racconterò tutto…
oggi pomeriggio tieni il cellulare acceso perché ti deve chiamare l’assistente sociale per il teatro...
 
(amica e confidente di Ovidio): Ok. Quanto posso chiamarti?
OVI: tra mezz’ora
 
Poi è la volta della tragedia e del dolore: sms quindi importanti per ricostruire una potenziale molla che ha generato l'omicidio anche dopo aver appreso che lo stesso patrigno era consapevole dell'affidamento anche del figlio minore - quello naturale - alla casa famiglia. Da qui anche la convinzione degli amici e amiche di Ovidio che si tratti di premeditazione. 
 

Omicidio 17enne a Pietrafitta

IL FATTO- Un ragazzo di 17 anni, residente a Pietrafitta è morto dopo essere stato colpito dal patrigno con un mattarello di legno. La vicenda ha scosso l'intera cittadina, considerato che il ragazzo era ben inserito in comunità.

L'ARRESTO E LA CONFESSIONE- P.C. patrigno della giovane vittima, nonchè convivente della madre è stato subito fermato ed interrogato dai carabinieri e dagli inquirenti. Dopo la sua confessione e i rilievi del caso l'uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario.

CONTINUANO LE INDAGINI- Proseguono senza sosta gli accertamenti degli inquirenti sull'omicidio di Pietrafitta. Approfondimenti tesi anche a ricostruire le ultime ore di vita del ragazzo e gli spostamenti della madre, che al momento dell'omicidio era fuori casa.

LA CONVALIDA DELL'ARRESTO- Lunedì mattina il gip Gianluca Forlani ed il pm Flaminio Monteleone insieme all'avvocato della difesa Francesca Massi del foro di Montepulciano si sono recati in carcere ad Orvieto per l'udienza di convalida dell'arresto di P.C.

L'AUTOPSIA- Cominciano a trapelare i primi risultati dell'autopsia sul corpo del giovane17enne eseguita dalla dottoressa Annamaria Verdelli.

LUTTO CITTADINO- Decisa la data dei funerali previsti per venerdì pomeriggio. Per quel giorno il sindaco, Andrea Caporali ha deciso la giornata di lutto cittadino.

CITTADINI- Una comunità sconvolta quella di Pietrafitta dopo l'uccisione del giovane 17enne, un ragazzo ben inserito nella quotidianeità del paese. I cittadini vorrebbero costituirsi come parte civile.

LA SOLIDARIETA' DELL'ARCIVESCOVO- Monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve si stringe intorno alla comunità di Pietrafitta, dopo l'uccisione del ragazzo 17enne e la confessione del patrigno, convivente della madre.

IL PUNTO DI VISTA DELLA COMUNITA'- Mentre continuano le indagini degli inquirenti sull'omicidio del 17enne rumene, molti a Pietrafitta sono convinti che la tragedia non sia stata frutto di un raptus improvviso.

INTERVISTA AL LEGALE DEL PATRIGNO- Dopo la prima fase di indagini e l'udienza di convalida dell'arresto, parla l'avvocato del patrigno accusato di omicidio volontario e rinchiuso nel carcere di Orvieto.

IL PROFILO DEL PATRIGNO- La figura dell'uomo arrestato per l'omicidio volontario del 17enne, raccontata da vicini di casa e conoscenti di quella famiglia di Pietrafitta in profonda difficoltà.

LE VOCI DI AMICI E CONOSCENTI- Il ritratto della giovane vittima di 17 anni, fatto da amici e conoscenti, grazie alle dichiarazioni raccolte dalla nostra redazione sulle tante persone accorse davanti la villetta della tragedia.

I PROBLEMI IN FAMIGLIA- Dalle indiscrezioni raccolte dalla redazione di Perugia Today a Pietrafitta sembrerebbe che la vittima, un 17enne di origini rumene, avrebbe lasciato la casa dove viveva con la madre per trasferirsi in una casa famiglia proprio nel pomeriggio di venerdì, poco prima della tragedia.

IL RICORDO DEL SACERDOTE- Con il passare delle ore, la notizia si è diffusa in paese e tra le voci raccolte dai giornalisti, anche quella del sacerdote, Don Fabrizio che ricorda la vittima come un ragazzo "dolce e sensibile Ragazzo 17enne ucciso di botte a Pietrafitta:dichiarazioni sacerdote
pur con le difficoltà legate ai problemi in famiglia, ma non introverso. Sono spiazzato"; ha commentato il sacerdote, che subito dopo il dramma, ha raggiunto l'abitazione
dove è avvenuta la tragedia.

LE PAROLE DEL SINDACO DI PIEGARO- Anche il sindaco di Piegaro, Andrea Caporali, raggiunto dalla nostra redazione ha voluto dire la sua sul grave fatto di cronaca che sta riguardando la sua città. Il primo cittadino afferma che la famiglia era seguita dagli assistenti sociali del comune, che proprio in questo periodo stavano valutando l'ipotesi di dare in affidamento temporaneo i due minori presenti nell'abitazione.


 

 

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