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Cronaca Bastia Umbra

Bastia Umbria: picchia la moglie di fronte al figlio piccolo e la insulta davanti ai poliziotti, arrestato

L'uomo è rientrato a casa e ad una domanda della donna l'ha aggredita, inseguendola per tutta la casa. La moglie e il bambino sono stati portati in una struttura protetta

Un vero e proprio pestaggio, con inseguimento per le stanze dell'abitazione e distruzione di mobili e suppellettili. Un'aggressione violenta a cui ha messo fine la Polizia, anche se l'autore ha continuato a minacciare la vittima di fronte agli agenti.

L'aggressore, il marito, è stato arrestato e la vittima, la moglie portata in ospedale per le cure del caso. Nell'abitazione, in quel momento, si trovava anche il figlio piccolo della coppia.

L'allarme è scattato ieri sera quando è giunta una telefonata alla sala operativa del Commissariato di Assisi. Una donna chiedeva aiuto, gridando il proprio nome e poi la libea cadeva. L'operatore riusciva a rimettersi in contatto e la donna, piangendo, implorava aiuto perché stava per essere ammazzata. Rintracciato l'indirizzo, a Bastia Umbra, veniva mandata una Volante.

Gli agenti, giunti sul posto, entravano nello stabile approfittando dell’uscita di un condomino. Alla porta si presentava una donna con il volto tumefatto, il labbro inferiore spaccato e con una mano alla testa a causa dei colpi ricevuti. Dietro la donna c'era il marito, un 36enne italiano, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia, che continuava ad insultare la moglie e, in preda all’ira e allo stato di alterazione da alcolici, si scagliava nuovamente contro di lei, ma veniva bloccato dai poliziotti.

La donna, una 27enne di origini albanesi, raccontava ai poliziotti di essere stata picchiata dal marito al suo ritorno da una commissione. La donna gli aveva chiesto dove fosse stato tutto quel tempo, scatenando la reazione violenta.

L’uomo aveva iniziato a colpirla con calci e pugni al costato e al volto, anche una volta era caduta a terra. Quando la donna era riuscita a rialzarsi e a rifugiarsi in camera da letto, era stata raggiunta e colpita ancora con schiaffi e calci al volto e al costato. Le aveva anche strappato di mano il telefono per non farle chiedere aiuto.

I segni della violenta aggressione si notavano per tutta la casa. Anche le sponde della culla del loro bambino di un anno erano danneggiate, in quanto l'uomo, spinto dalla moglie, era caduto all'indietro distruggendo la culla. Il bambino era rimasto tutto il tempo in soggiorno.

La donna raccontava agli agenti che quello non era il primo episodio di violenza, ma che non si era mai rivolta alle forze dell’ordine perché di tenere unita la sua famiglia. Negli ultimi mesi la situazione era peggiorata e diventata insostenibile.

La 27enne veniva portata in ospedale dove le sono state refertate lesioni per 10 giorni di prognosi e poi condotta con il figlio presso una struttura protetta.

L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia ed è in attesa dell'udienza di convalida.

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