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Cronaca Centro Storico / Via Ariodante Fabretti

L'OPINIONE / "Il terminal dei bus a Piazza dell'Università non ha prodotto i frutti sperati..."

L’operazione piazza dell’Università come terminal di scambio non ha dato i frutti sperati. Ci si chiede, al contrario, cosa si aspetta a dare definitivamente forfait, passando a un’altra soluzione. Intanto a palazzo dei Priori ci stanno pensando. Motore del ripensamento sono stati i segnali convergenti di associazioni e singoli cittadini che ne hanno pagato lo scotto. Come? Con la perdita di un numero consistente di posti macchina riservati ai residenti, allo scopo di far spazio ai bestioni di pullman e alle cosiddette “navette” che fanno la spola con piazza Cavallotti. 

E che devono pur sostare, in attesa di utenti che si sono vaporizzati. A tutto danno della Società dei trasporti… e della collettività. Dato che i mezzi viaggiano perennemente vuoti, ma consumano carburante e ore di lavoro dei conducenti. I primi a dire, sconsolati, che così non si va da nessuna parte. “Viva i buxini – dice la gente – almeno non devi scendere e cambiare mezzo!”. Tant’è vero che, statisticamente, l’utenza dei buxi è sensibilmente aumentata.

Ma ci sono stati anche costi economici (pensiamo a via Fabretti), legati alla chiusura di attività, come quella del ristorante “Il Grottino” che ha messo i lucchetti alle porte, poiché i clienti non trovavano dove parcheggiare. E si sono diradati, fino a sparire. Pertanto: Grottino game over! Ne ha pagato lo scotto l’artigianato (copisteria, calzoleria, 2 barbierie) con la riduzione dei clienti. Insomma: la soluzione tentata si è rivelata esiziale.

Né è bastata a fornirle carburante l’ipotesi della creazione di posti lungo via Innamorati, sul marciapiede adiacente alla Cappella di palazzo Murena. Ipotesi poi rimasta nel limbo delle buone intenzioni. Eppure di marciapiedi lì ce ne sono due e uno si poteva ben “sacrificare!”. Ora si stanno ventilando due soluzioni concomitanti. Si pensa, infatti, di creare non uno, ma due terminal di scambio tra pullman grandi e piccoli (si fa per dire!), rispettivamente a Sant’Erminio (per la parte di Perugia nord) e al Parco dei Rimbocchi. 

L’ultima opzione è stata però abbandonata, in quanto doveva fare i conti con l’impatto sull’area verde. Senza contare la presenza di uffici comunali ad alta frequentazione per la certificazione demografica e, specialmente, per il rilascio delle nuove carte d’identità, la cui procedura va effettuata sempre in Comune, sebbene il documento venga poi spedito dal Ministero degli Interni. A questo proposito, da qualche settimana, si creano file che gli uffici smaltiscono col fiatone.

Scartati, dunque, i Rimbocchi, si è pensato di realizzare questo secondo terminal di scambio a San Marco, nella zona a ciò deputata, in adiacenza al palazzetto dello Sport. Si tratterà di attuare una sperimentazione per vederne i frutti. Speriamo che l’esperimento funzioni. Perché, certamente, quello di piazza dell’Università è stato un flop clamoroso.
 

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