Regione, si studia un pianto anti-povertà: ma niente reddito di cittadinanza
Il vice-presidente della Giunta regionale, Carla Casciari, ha annunciato lo studio di soluzione per andare incontro alle famiglie in difficoltà. "Ma niente welfare monetario": chiaro il messaggio politico
La situazione è sempre più difficile in Umbria dove sempre più famiglie sono senza lavoro e reddito tanto è vero che la Regione, forse con un po' di ritardo, ha intenzione di mettere in piedi un Piano regionale per contrastare le povertà. L'annuncio è stato dato dal vice-presidente della Giunta regionale Carla Casciari durante il seminario su occupazione e modello sociale dell'Umbria. "L'Umbria si doterà di un Piano regionale contro le povertà - ha detto - attraverso il quale intendiamo rispondere con azioni mirate alle diverse forme di povertà, vecchie e nuove, ed al crescente disagio di famiglie e cittadini".
Ma questo non vuol dire che il tanto invocato reddito di cittadinanza - in principio chiesto da Rifondazione e attualmente dal Movimento 5 Stelle - sarà consegnato ai giovani e disoccupati. Il Piano non prevede nessun welfare monetario - compresi gli assegni alle famiglie per la non auto-sufficienza - ma di garantire gratuitamente strutture e servizi. Quali? Come? Il vice-presidente Casciari non lo spiega rimandando ad un futuro prossimo la spiegazione tecnica del Piano anti-povertà.
"Non un welfare 'monetario' - ha sottolineato Casciari - ma costruito su bisogni che sono in evoluzione a causa del peggiorare del contesto. Ciò - ha concluso l'assesore - in accordo con le indicazioni provenienti dal mondo del volontariato e del terzo settore e con la nuova programmazione europea per le politiche di inclusione sociale e lotta alla povertà". Un piano anti-povertà che non sarà supportato da un piano per il lavoro chiesto dai sindacati, dalla sinistra e dall'opposizione. Richiesta respinta sia dalla Presidente Marini che in consiglio regionale.