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Cronaca

Piaggia Colombata, finalmente è stato aperto il cantiere: dai muretti di contenimento al fondo stradale

Piaggia Colombata, storia a lieto fine. Finalmente attivo il cantiere per una riqualificazione e un rifacimento lungamente auspicati. Merito soprattutto dell’associazione di Quartiere Porta Santa Susanna, e del suo presidente Galeno Scattini, che ha martellato per anni le varie amministrazioni renitenti all’intervento. Si agisce fra via Maturanzio e l’accesso pedonale a viale Pellini.

2 A destra la Piscina del Pellini-2Si diceva “pecunia deficit”, faremo più in là. Fin tanto che quel brano di strada compreso fra le scalette sotto la Porta di Sant’Andrea, l’intersezione con via Arturo Checchi e il quadrivio sottostante, era ridotto all’ecce homo. Uno scandalo. Una situazione che gridava vendetta davanti all’offesa dignità cittadina. Macchine parcheggiate ai due lati della modesta carreggiata, voragini che attraversavano strada ed ex marciapiedi (non potendosi definire tali una serie di buche e avvallamenti esiziali). Situazione intollerabile contro cui avevano tuonato residenti e non solo. La buona notizia di oggi consiste nel fatto che attualmente è attivo il cantiere. E, come si dice, “chi ben comincia è a metà dell’opra”.

3 L'ottimo muro di contenimento della ripida scarpata-2Sono in corso il rifacimento dei sottoservizi, la realizzazione di un muro di contenimento sulla scarpatina dal lato Piscina Pellini, il consolidamento del fondo, in vista di una bitumazione a lungo attesa. Insomma: un lavoro che si prospetta ben fatto. Ora emerge, da parte dei residenti di prossimità, la richiesta al Comune di dotare quell’accesso di un pilomat o, in alternativa, di una sbarra. Fra i Committenti, oltre al Comune di Perugia, figura la Residenza Fuori le Mura.
Quale la finalità? Inibire l’accesso ai parcheggiatori selvaggi che di certo non tarderanno a rifarsi vivi non appena i lavori saranno ultimati.

Con quali conseguenze? In primis, se entrano gli scrocconi del parcheggio abusivo, esiste il rischio di ostacolare l’accesso ai residenti, che possono anche passare da altri ingressi, ma che comunque vantano il merito di aver robustamente contribuito al reperimento dei fondi versando somme cospicue. E non vogliono precludersi il vantaggio, e il diritto, di entrare anche da valle.

Che fare? Il rischio è che passi qualcosa di simile alla privatizzazione di una strada pubblica. Cosa certamente non auspicabile, né legittima. Pare che il Comune non sia orientato ad assecondare questa richiesta. E se divenisse una ZTL con telecamere, come ce ne sono tante, senza dissuasori di sorta? E multare, o rimuovere, gli automezzi impattanti? Non ci sarebbe nulla di male.

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