PERUGINERIE Rilanciato il termine ‘Isola di San Lorenzo’ da Genesi, affidataria della gestione del Museo Diocesano. Un logo strepitoso
PERUGINERIE. Rilanciato il termine ‘Isola di San Lorenzo’ da Genesi, affidataria della gestione del Museo Diocesano. Un logo strepitoso. Che radica nella tradizione documentaria, come attesta il priore dei Canonici della Cattedrale, il monsignore-filosofo Fausto Sciurpa. Merito dell’architetto Alessandro Polidori (della società "Genesi") aver attinto alle fonti, promuovendo la realizzazione di un logo di rara efficacia. Che cerchiamo di spiegare nella sua organica complessità.
Intanto, l’elemento centrale è costituito dalla graticola del martirio di Lorenzo. Intorno ad essa si dipanano dei simboli di sicuro interesse e perfetta congruità. Le due stelle richiamano, con palmare evidenza, l’iconografia della Madonna delle Grazie, incastonata come gemma in una colonna della cattedrale. Le stelle sono ordinariamente tre, ma la riduzione a due evoca la circostanza che la terza stella, quella di Gesù, alberghi nel grembo della Vergine Madre.
Nelle stelle è anche possibile cogliere il riferimento alle “lacrime di San Lorenzo”, ossia alle (cosiddette) ‘stelle cadenti’, visibili nelle notti col cielo terso, intorno alla data del 10 di agosto. O (perché no?) vi si può cogliere anche l’allusione alle scintille che sgorgavano dal fuoco del martirio. Altro simbolo quello dell’arco gotico, a testimoniare la stratificazione storico architettonica che percorre il complesso, dalle testimonianze antiche degli scavi a salire.
Terzo simbolo identitario la losanga lobata, come si chiama la forma delle mattonelle che rivestono parzialmente la parte inferiore della cattedrale sul versante piazza Grande. A proposito di "Isola di San Lorenzo", la dizione non è nuova. Spiega Polidori: “Il riferimento è all’intero complesso, costituito da un insieme organico di corpi e di funzioni”. Il concetto di “isola” si lega, ovviamente, anche alla circostanza che è possibile compierne il periplo percorrendo piazza Danti, via delle Cantine, piazza Cavallotti, via Maestà delle Volte, piazza IV Novembre. Circuito che poi corrisponde all’intera zona risanata sotto il profilo estetico e recuperata sul piano della sicurezza. Per concludere con la frase di George Kubler: “Nessun significato può essere trasmesso, se non gli si dà una forma”. Impossibile dissentire!