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Cronaca

PERUGINERIE Casa Villanis, gioiello storico-architettonico incastonato nell’acropoli, sotto l’assalto di cavi e filacci

Paola è un’amante di fiori e piante e circonda l’edificio di meraviglie botaniche. Peccato che quel capolavoro di vegetali sia spesso preso di mira da ladri

Una meraviglia dell’architettura novecentesca sfregiata dall’indifferenza. Casa Villanis, gioiello storico-architettonico incastonato nell’acropoli, sotto l’assalto di cavi e filacci. Siamo nella palazzina in stile eclettico, opera dell’architetto Ugo Tarchi, in aderenza a Piazzetta Podiani, ex voltata delle Carrozze. A fianco di Palazzo Della Penna, sede dell’Assessorato alla Cultura di Leonardo Varasano. Parliamo di una costruzione in finto stile medievale, datata 1922: una perla di rara bellezza, poco sotto la muraglia della Rocca Paolina. Un prototipo di stile che compare nei sacri testi. 

Casa Villanis, gioiello storico-architettonico incastonato nell’acropoli.. ma prigioniero di cavi e fili

Purtroppo il rispetto non domina le scelte degli uomini. Almeno di quelli contemporanei. Paola de Florentiis, col marito Giulio, hanno il loro daffare per tenere in ordine quel gioiello e salvarlo dalle profanazioni, costituite da cavi e cavetti, fili e scatole che ne deturpano la pregevole  facies storico-architettonica.

Paola è un’amante di fiori e piante e circonda l’edificio di meraviglie botaniche. Peccato che quel capolavoro di vegetali sia spesso preso di mira da ladri che li rapinano. Ne abbiamo parlato su queste colonne. Ma – ruberie a parte – quel groviglio di cavi imbruttisce. Anzi: deturpa. Deve pur esserci una soluzione. Ossia l’interramento che sottragga alla vista quel bailamme, quel gomitolo inestricabile di cavi di servizio. “Di disservizio”, verrebbe da dire. 

INVIATO CITTADINO Attenti al ladro di fiori e piante, casina presa di mira dai balordi

La signora Paola si impegna e ci mette del suo. Ad esempio, tingendo quella paccottiglia di intreccio con una tinta che assomigli ai colori dell’edificio. Non è “la” soluzione. Ma solo un pannicello caldo, un modo (approssimativo ed estemporaneo) di attenuare l’impatto antiestetico e brutalizzante. Ci pare che quell’edificio sia tutelato: sia per motivi anagrafici che di pregio. È possibile che nessuno alzi un dito per impedire uno scempio che è sotto gli occhi di tutti?

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