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Cronaca

Dai campi profughi affamati a quelli dell'università per studiare e avere un futuro: Perugia aiuta i profughi "meritevoli"

Dal 16 novembre è atterrata all’aeroporto di Fiumicino la prima parte dei 51 rifugiati destinatari di borse di studio che proseguiranno il loro percorso accademico in 33 atenei italiani grazie al progetto Unicore - University Corridors for Refugees. Gli studenti, 13 donne e 38 uomini, sono stati selezionati sulla base del merito accademico e della motivazione in seguito ad in bando pubblicato ad aprile 2022 e frequenteranno un programma di laurea magistrale della durata di due anni.

Il progetto Unicore, giunto alla sua quarta edizione, offre a rifugiati residenti in Camerun, Malawi, Mozambico, Niger, Nigeria, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe, l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per proseguire gli studi presso 33 atenei italiani, tra cui l’Università degli Studi di Perugia. Prima della partenza gli studenti hanno potuto frequentare un corso di lingua italiana messo a disposizione dalle Università per Stranieri di Perugia e di Siena e di francese, grazie alla partecipazione dell’Università di Notre Dame.

Il coordinamento del progetto è UNHCR, Agenzia Onu per i Rifugiati e vede la partecipazione di 38 atenei che hanno reso disponibili oltre 140 borse di studio negli ultimi 4 anni. Grazie ai partner del progetto, tra cui il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, il Centro Astalli, Gandhi Charity, ed un'ampia rete di partner locali gli studenti riceveranno il supporto necessario per completare gli studi e favorire la loro integrazione nella vita universitaria.

Attraverso il progetto Unicore si vuole raggiungere un tasso di iscrizione a programmi di formazione maggiore del 15% per i rifugiati nei paesi di primo asilo e nei paesi terzi. A livello globale, infatti, emerge un quadro drammatico: solo il 5% dei rifugiati ha accesso all’istruzione superiore contro il 38% della popolazione non rifugiata. Il progetto intende far sì che i rifugiati possano realmente aspirare a percorsi di studio e di lavoro in linea con le loro capacità e talento avendo così la possibilità di dimostrare di essere una risorsa per i paesi che li accolgono, e non un peso come troppo spesso vengono percepiti. Il 39;83% dei rifugiati nel mondo vive in paesi in via di sviluppo dove troppo spesso le opportunità per ricostruire il proprio futuro in dignità sono assenti. UNHCR mira a rafforzare i canali di ingresso sicuri come i corridoi universitari che rappresentano per i rifugiati unalternativa ai pericolosi viaggi nelle mani dei trafficanti.

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