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Cronaca

Boom di soldi falsi a Perugia: ecco cosa fare e come riconoscerli in 10 mosse

Sempre più cittadini denunciano di aver ricevuto come resto e preso dal bancomat banconote false. Ecco cosa bisogna fare, cosa non si deve fare (occhio ai reati), quali sono le banconote più a rischio e gli eventuali risarcimenti

Ci risiamo. Altre denunce in serie di cittadini che hanno ricevuto in resto, nei bar e nei negozi di Perugia, soldi falsi. E quando si sono accorti della "cartaccia" in mano era ormai troppo tardi. Le banconote taroccate che stanno circolando in questo momento sono soprattutto quelle di valore di 20 euro, ma occhio anche ai 50 euro le cui imitazioni vengono spacciate soprattutto durante i grandi eventi (vedi Umbria Jazz) approfittando delle file e della confusione che si crea all'interno degli esercizi commerciali. 

"Il taglio da 20 euro - spiegano da Bankitalia -  è ancora il più contraffatto: a esso appartiene il 59,5 per cento del totale dei falsi individuati nel periodo; seguono i tagli da 50€ (21,8 per cento) e da 100€ (12,9 per cento). I falsi di questi 3 tagli costituiscono complessivamente il 94,2 per cento del totale".

COSA SI FA CON LE BANCONOTE SOSPETTE? Una persona che abbia dei dubbi sulla legittimità di una banconota in suo possesso non deve tentare di spenderla, perché tale comportamento costituirebbe un reato; deve invece farla esaminare da addetti agli sportelli delle banche commerciali o degli uffici postali o delle Filiali della Banca d'Italia.

Costoro, se ritengono che la banconota sia falsa, hanno l'obbligo di ritirarla dalla circolazione e trasmetterla all'Amministrazione Centrale della Banca d'Italia, in Roma, dove il Centro Nazionale di analisi delle banconote sospette di falsità (NAC) la esamina per accertarne la falsità.

In caso di ritiro di una banconota sospetta di falsità, i soggetti obbligati al ritiro dalla circolazione redigono un verbale, una copia del quale viene rilasciata, a titolo di ricevuta, all'esibitore. Se il NAC della Banca d'Italia accerta la legittimità della banconota, l'esibitore viene rimborsato, senza alcuna trattenuta. In caso contrario all'esibitore non è dovuto alcun rimborso.

Ecco le 10 mosse suggerite per evitare fregature

1) Le banconote sono fatte di una carta composta di fibre di puro cotone. Al tatto mostrano una particolare consistenza e sonorità: è per questo che si dice che, stropicciando una banconota "vera", si dovrebbe sentirla "cantare".

2) Il disegno, le iscrizioni e soprattutto la cifra sul fronte delle banconote sono in rilievo: per sentirlo basta passarci sopra il polpastrello o sfregarli con l'unghia. 

3) La cifra del valore della banconota è visibile chiaramente controluce. Alziamo la banconota contro una fonte di luce, quindi, e osserviamo se è vera. 

4) Controluce appare anche il disegno filigranato, ottenuto variando lo spessore della carta. Se appoggiamo la banconota su una superficie scura le zone chiare del disegno appaiono scure, in particolare il valore della banconota.

5) Sempre controluce, deve apparire il filo di sicurezza sopra il quale c'è scritto il valore della banconota.

6) Sulle banconote da 5, 10 e 20 euro c'è una striscia "olografica": muovendola si vede il simbolo dell'euro o ora il valore della banconota. 

7) Al posto della striscia, sulle banconote da 50, 100, 200 e 500 euro c'è una piccola placca la cui immagine, muovendo la banconota, cambia, alternando il valore della banconota a un motivo architettonico. 

8) Tanto sulle strisce che sulle placchette olografiche devono essere presenti dei buchini visibili controluce. Compongono il simbolo dell'euro.

9) Per le banconote da 5, 10 e 20 euro è stata creata una striscia che brilla quando le su muove, mostrando il valore e il simbolo dell'euro.

10) Per le banconote più "ricche", invece, quelle da 50, 100, 200 e 500 euro è stata inserita - sul retro - la cifra di colore cangiante. A seconda di come le si inclina, il colore vira dal viola al verde scuro o al marrone.

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