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Cronaca Centro Storico / Corso Pietro Vannucci

A Perugia c'è un milione di euro da spendere: "Comune, giù le mani dai soldi"

E' il "frutto" della nomina a Capitale Italiana della Cultura. L'Immaginario festival carica a testa bassa la giunta Romizi: "Bando pubblico per l'assegnazione dei fondi, no alle velleità di singoli assessorati"

E’ questione di sguardi. Di paletti. E di soldi, soprattutto. Un milione di euro da spendere. Sì, ma come? Il “frutto” della nomina di Perugia a Capitale italiana della cultura (quella europea è andata male) tenta diverse mani nel giardino dell’Eden degli eventi e dei festival all’ombra della Fontana Maggiore. Così, per non perdere tempo, l’Immaginario Festival mette nero su bianco la sua linea su come ‘investire’ il denaro in questione. Ma la prendono alla lontana. Scrive il direttore Alessandro Riccini Ricci: “L’obiettivo della nostra città – scrivono - è continuare a crescere e sviluppare progetti culturali non disperdendo l’esperienza delle varie candidature di Perugia a Capitale Europea della Cultura o dei Giovani. Seppure la candidatura a Capitale europea sia stata caratterizzata da mille limiti, il nostro impegno deve essere quello di continuare a innovare, a creare network e pensare nuovi paradigmi per fare cultura e impresa creativa. È per questo che l’opportunità del milione di euro è l’occasione che non va persa. L’opportunità – dicono - di poter gestire un processo di cambiamento, di rigenerazione urbana”.

E adesso viene il bello. Guarda caso Palazzo dei Priori sente fischi sempre più insistenti nelle orecchie. “Quello che dobbiamo evitare è che questi fondi vengano utilizzati al ribasso per tappare buchi, sostenere impegni di spesa che dovrebbero stare nel bilancio del Comune a favore delle grandi istituzioni del teatro e del jazz”.

E ancora più a fondo. Stavolta ci vanno di mezzo pure Palazzo della Penna e Palazzo Grossi: “Dobbiamo evitare che questi fondi possano sostenere iniziative velleitarie occasionali di singoli assessorati o di neodirettori artistici, che rischiano di non lasciare nel territorio nulla e che non fanno parte di una visione strategica di crescita”.

Dal contro al cosa facciamo con quel milione. L’Immaginario di Riccini Ricci ha le idee chiare. Questione di sguardi, alla fine: “Noi vogliamo che questi fondi siano utilizzati in maniera trasparente, pubblica, partecipata, con criteri chiari in linea con le normative regionali, nazionali ed europee. Chiediamo che venga eliminata o ridotta la discrezionalità”. Paletti, insomma. Tutti intorno a Palazzo dei Priori e derivati. 

Traduzione del Riccini Ricci-pensiero: “Il milione dovrebbe essere attribuito con un bando aperto a tutta la città”. E ancora il direttore dell'Immaginario: “Per facilitare questa operazione, promuoviamo la creazione di un network che superi l’occasione del milione di euro e che imposti un nuovo modo di stare insieme e fare cultura a Perugia, dove ogni soggetto perde forse qualcosa dei propri loghi, ma guadagnando in crescita, contaminazione e progettualità condivisa. Non dobbiamo rispondere solo all’emergenza di alcuni operatori che stanno chiudendo l’attività causando un impoverimento del tessuto sociale e culturale della città. Noi dobbiamo pensare, progettare il nostro futuro e creare un’idea nuova di smART city e di Perugia”.

Per sfuggire al culturese (parente vicinissimo del politichese), ecco l’elenco a punti dell’Immaginario. Così andiamo sul sicuro e non ci confondiamo. Da 0 a 4. Seguiamo lo stesso ordine.

0. “Il Capitale della Cultura: come la cultura (ci) cambia. Chiusa l’esperienza di Perugiassisi2019, in corso la candidatura di Perugia 2018 a Capitale Europea dei Giovani, Progetto IMMaginario lancia la creazione di un programma e progetto condiviso da parte di tutte i soggetti che fanno cultura e impresa creativa in città. Essendo Perugia Capitale Italiana della Cultura 2015 ed essendo questo titolo supportato dal mitico MILIONE di euro di finanziamento per le attività ed eventi, Festival IMMaginario propone di ragionare sui seguenti punti”.

1. Richiedere al Comune di Perugia di creare un bando aperto e trasparente, con criteri certi, dedicato agli operatori della città per l’assegnazione dei fondi necessari all’attuazione di un programma di attività ed eventi culturali.

2. In vista della presentazione del bando da parte del Comune, creare dei tavoli di progettazione con l’obiettivo di: creare un programma culturale, da Giugno a Dicembre 2015, che coinvolga il numero più ampio possibile di operatori da presentare; creare un network di operatori utile alla presentazione di progetti europei nel periodo maggio 2015 – maggio 2016; creare un processo di innovazione sia nell’organzzazione che nei contenuti.

3. L’obiettivo non è salvare l’esistente, ma rilanciare un nuovo paradigma di fare cultura, di produrre cultura e di incubare impresa creativa per rigenerare gli spazi e la scena culturale della nostra città. L’obiettivo non è il calendario comune, ma un processo nuovo di crescita e innovazione per creare Perugia smART City.

4. Creare un’agenzia Umbria Creativa che superi il concetto tradizionale di Film Commission. La necessità è quella di creare un soggetto innovativo che supporti nel reperimento di fondi, nell’individuazione di processi innovativi, i creatori di prodotti innovativi, cross mediali, audiovisivi, performativi della nostra regione.

Conclusione: quel milione tenetelo lontano dal bilancio del Comune. Serve per altre cose. O almeno c’è chi la pensa (e scrive) così. Alla “velleità del singolo assessorato” la risposta.

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