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Cronaca

Giù le mani dall’Onaosi dell’Elce. Un diffuso rumor si aggira in città: a rischio dismissione la bella struttura di viale Antinori

Una struttura modello, con tutto quello che può servire per lo studio, lo sport, la formazione da ogni punto di vista

Giù le mani dall’Onaosi dell’Elce. Questa la risposta inequivocabile all’allarme suscitato da un diffuso rumor attinente alla dismissione della bella struttura di viale Antinori.

Un fiore all’occhiello della peruginità. Su questo non esistono dubbi di sorta. Ci batteremo – dice un ex convittore – usque ad expurgationem sanguinis. In metafora, s’intende!

“Deperuginizzare”: questo sembrerebbe essere lo scopo del rinnovato Consiglio. È una questione più volte sollevata e sempre drasticamente osteggiata da chi ama il capoluogo e l’Onaosi, inserito a pieno titolo nella sua storia civile e culturale.

2 Il viale d'accesso-2Per farne cosa? Per dismetterlo, chiuderlo, farlo diventare un cimitero degli elefanti. Magari in vista di lucrosi business? [“a pensar male si fa peccato… ma si indovina quasi sempre”, ebbe a dire il supernavigato Giulio Andreotti].

Una struttura modello, con tutto quello che può servire per lo studio, lo sport, la formazione da ogni punto di vista. Senza trascurare autentiche chicche come il teatro che porta una raffica di opere dottoriane di rango.

Soldi buttati? Ci si chiede che senso abbia avuto spendere tanti soldi (tre quarti di milione di euro) per i lavori testè conclusi [Onaosi, lavori di miglioramento sismico alla palestra (perugiatoday.it)]. Soldi gettai nella fogna… se l’intenzione era questa. O meglio: il precedente Consiglio doveva pensarla ben diversamente. Altrimenti non avrebbe buttato alle ortiche tutti quei denari.

E dove andrebbero gli studenti in carico? Alcuni nella storica sede di via della Cupa. Il collegio già femminile, ora misto, diverrebbe come si dice “di merito”.

E chi non entra alla Cupa? Si parla di un trasferimento nelle strutture di Montebello.
E che fine farebbero cuochi, camerieri, giardinieri educatori? Assorbiti, se possibile. Altrimenti… non si sa.

Ma perché questa dismissione di una struttura esemplare? La mancata rispondenza alle attuali norme antisismiche. Ovvio, si risponde: le norme sono successive alla costruzione! Sarebbe come chiedere la conformità sismica a tutti gli edifici o monumenti anteriori al varo di queste norme.

Non si può procedere a un adeguamento? No, si risponde: si spenderebbe di più che a demolire tutto e a ricostruire ex novo.

3 Targa all'ingresso-2Già qualche anno fa l’ipotesi ora ventilata prese corpo, ma fu precipitosamente ritirata. Quando la città fece muro.

Ora non si può fare nulla? Sarà tutta da vedere. Intanto i cittadini – e si spera le Istituzioni – faranno fronte comune. Punteranno i piedi, denunceranno all’opinione pubblica questa che viene avvertita come una vera ingiustizia, un tradimento della storia.

Il fatto è – si dice – che nel Consiglio non sono più presenti le rappresentanze provinciali (medici, veterinari, farmacisti) che hanno difeso coi denti la peruginità.

Cosa è cambiato?

È cambiato lo Statuto che non prevede più la presenza delle citate componenti.

Per il quartiere e la città l’ipotesi sarebbe una rovina. Sul piano economico, culturale, sociale, civile. L’Elce ne uscirebbe con le ossa rotte. E non ci sarebbe fior di ortopedico in grado di risanarle.

Sono evidenti le ricadute della presenza studentesca. Perfino nelle liturgie e nei momenti relazionali del quartiere. La nuova sede dell’edificio parrocchiale è stata pensata e attuata anche a favore degli studenti fuori sede. E non dimentichiamo che il nostro don Angelo è stato consigliere spirituale dei convittori.

Finirebbe così nel dimenticatoio una storica Istituzione che ha formato migliaia di professionisti affermatisi in Italia e nel mondo.

Ciao, Rudy! Senza dimenticare (tanto per fare un nome mediatico) l’illustre convittore Rodolfo Valentino (al secolo Rodolfo, Alfonso, Pietro, Filiberto, Raffaello Guglielmi), cui la Vetusta ha intestato anche una rotatoria [Perché a Perugia abbiamo intitolato una rotatoria a Rodolfo Valentino (perugiatoday.it)]. Ma torneremo in tema con una serie di interviste orientate a fare il punto sulla delicatissima questione. Come si dice: terremo duro.
 

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