rotate-mobile
Cronaca

Così l'Università di Perugia salverà i monumenti dalla furia del tempo

Finanziato dalla UE un Progetto di ricerca dell’Università di Perugia sulla resilienza dei beni monumentali per i rischi dei cambiamenti climatici

L’unità di ricerca, coordinata dal professor Filippo Ubertini, dell’Università degli Studi di Perugia, ha ottenuto dall’Unione Europea un finanziamento di 160mila euro per il progetto "Heracles: Heritage Resilience Against CLimate Events on Site". La proposta di ricerca, approvata dalla Commissione Europea, spiega una nota dell’Università, “è finalizzata allo sviluppo di soluzioni innovative e multidisciplinari atte a migliorare la resilienza dei beni monumentali nei confronti dei rischi legati ai cambiamenti climatici, ed è stata messa a punto da un Consorzio Internazionale di cui fa parte l’Ateneo di Perugia”. In sostanza: come salvare i monumenti dalla furia delle intemperie e dei cambiamenti climatici.

Nell’unità di ricerca dell’Università collaborano il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale (Dica), diretto dal professor Annibale Luigi Materazzi, e il Centro Interuniversitario di Ricerca sull'Inquinamento e sull'Ambiente "Mauro Felli" (Ciriaf), con il gruppo guidato dal professor Franco Cotana.

Il Dica si occuperà del monitoraggio e dell'analisi della vulnerabilità alle azioni di origine ambientale dei casi studio individuati all'interno del progetto e in particolare del Palazzo minoico di Cnosso e della Fortezza Veneziana di Heraklion, nell'isola Creta, e dei monumenti simbolici della Città di Gubbio. Il Ciriaf si occuperà di monitorare il microclima dei siti pilota e dell’integrazione di queste analisi con modelli previsionali  per valutare le eventuali cause di danneggiamento del costruito storico dovuto a fenomeni riconducibili al cambiamento climatico. L'Unità di ricerca dell'Università di Perugia, nel suo complesso, contribuirà inoltre allo sviluppo di materiali innovativi per la conservazione dei monumenti, in collaborazione con gli altri partner del progetto.

Al gruppo di lavoro collaborano, oltre ai professori Ubertini, Materazzi, Cotana e all'ingegner Anna Laura Pisello, per il Ciriaf, anche numerosi giovani dottorandi e ricercatori che operano nelle strutture di ricerca dell’Ateneo. Il partenariato del progetto è composto da 16 istituti e organizzazioni Europee, che operano con un finanziamento totale di oltre 6 milioni e 500 mila Euro. Il capofila è l'Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati del Cnr di Roma, coordinato dalla dottoressa Giuseppina Padeletti.

"E’ un successo per l'Università di Perugia e per tutta l'Umbria – ha sottolineato  il professor Materazzi - in quanto i partner coinvolti comprendono, oltre all’Università, il Comune di Gubbio e la ditta CVR, sempre di Gubbio, che impegneranno un finanziamento complessivo di oltre 600.000 Euro".

"Per noi è la terza grande soddisfazione nell'ambito del programma Horizon 2020 - rileva il professor Cotana - che si colloca nell'ampio tema della salvaguardia dei beni culturali esposti alle insidie del cambiamento climatico. Questa, peraltro, è una delle missioni del Centro interdipartimentale di Ricerca sul Clima e i cambiamenti climatici (Crc), appena costituito nell'ambito del Ciriaf e tenuto a battesimo mercoledì 20 gennaio dal Magnifico Rettore dell'Università, Franco Moriconi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Così l'Università di Perugia salverà i monumenti dalla furia del tempo

PerugiaToday è in caricamento