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Cronaca

Rocca Paolina: il Grande Nero di Burri tornerà come nuovo: via al restauro del tesoro

Iniziano le operazioni per risistemare l'opera del grande artista di Città di Castello ospitata alla Rocca Paolina

Notizia: al via il restauro conservativo del Grande Nero, all’interno della Rocca Paolina di Perugia. Il Grande Nero fu realizzato dall’artista di Città di Castello Alberto Burri, di cui quest’anno ricorre il centenario, nel 1980 per l’opera “Orti”, ideata per essere esposta nella Fabbrica di Orsanmichele a Firenze. Il ciclo era in origine composto da nove opere, tra cui il Grande Nero, successivamente donata dall’artista alla città di Perugia.

La pagina di Wikipedia dedicata all’opera la descrive così: “Il Grande Nero è una scultura cinetica, dalla mole imponente: misteriosa e controversa, come gran parte della produzione dell'artista. Manifestazione fondamentale dell'arte contemporanea, l'opera di Burri si esplica in un "complesso equilibrio di espressione intensa e di controllo rigoroso": i suoi stilemi si articolano tra i "larghi orizzonti", i "nuclei verticali", le "ampie curve" e gli "alvei oscuri". La composizione artistica prende forma grazie ad un "inedito codice di materiali inusuali e tecniche insolite". Il Grande Nero è un'opera avanguardista che si inserisce nel contesto monumentale cinquecentesco della Rocca Paolina creando un contrasto temporale e architettonico, ma non plastico: le volte della Rocca si vanno ad armonizzare perfettamente con le curve della scultura, tutte proiettate verso l'alto”.

Nel frattempo, il consigliere comunale del Pd Tommaso Bori festeggia: "Già lo scorso anno ho sollecitato, attraverso l'approvazione unanime di una mozione dedicata alla figura di Burri ed al restauro del Grande Nero, la delimitazione dello spazio limitrofo all'opera d'arte troppo spesso ostaggio di bancarelle e prigioniera di poster pubblicitari appesi con lo scotch, chiedendo inoltre la sistemazione del motore interno, l'adeguamento dell'illuminazione e la predisposizione di una cartellonistica con segnali e targhe che fosse chiara e permanente".
E ancora: "Un grosso plauso va ai privati che hanno finanziato l'intervento e dato avvio al restauro dell'opera. Era diventato, infatti, urgente evitare un ulteriore deterioramento della scultura definita da Rosalba Zuccaro (docente di storia dell'arte dell'Università di Roma e relatrice della biografia di Burri per l'Enciclopedia Italiana) "cinetica, dalla mole imponente: misteriosa e controversa, come gran parte della produzione dell'artista." Auspico che i lavori vengano eseguiti in tempi celeri al fine di garantire ai molti fruitori della Rocca Paolina, turisti e cittadini, la possibilità di vedere "i larghi orizzonti, i nuclei verticali, le ampie curve e gli alvei oscuri" dell'opera nello splendore originale all'interno del superbo contesto della Rocca Paolina, in un connubio tra architettura militare rinascimentale e arte moderna che il grande artista umbro apprezzava molto".

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