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Cronaca

Pugni, umiliazioni e minacce alla moglie, ma davanti al giudice cambia versione: marito prosciolto

L'uomo era accusato di diversi episodi di violenza, ma in tribunale le accuse sono cadute

Codice rosso, violenza in famiglia, minacce, lesioni. Poi davanti al giudice il caso si smonta e arriva il proscioglimento in sede di udienza preliminare.

Un uomo, un peruviano di 34 anni, difeso dall’avvocato Saschia Soli, era stato accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie, per averla sottoposta “ad atti di violenza fisica e psicologica e tenendo nei suoi confronti atteggiamenti molesti, minacciosi e aggressivi”.

In particolare la Procura di Perugia contestava all’uomo di aver avuto “scatti repentini causati anche dalla gelosia, fin dall’inizio della relazione” e di averla insultata con espressioni come “put.. stupida, str…, non fai niente, non servi a niente”, in un crescendo di umiliazioni.

Dopo la nascita del primo figlio, inoltre, l’avrebbe umiliata di continuo, dicendole quanto la disprezzava e che “nessuno l’avrebbe più guardata perché aveva partorito”, lanciandole addosso oggetti, minacciandola e picchiandola con “un pugno alla mandibola” dopo che aveva dato colpi al muro e alla porta.

L’uomo avrebbe anche minacciato la donna: “Ti ammazzo se non stai zitti”. Questo anche alla presenza dei genitori della moglie.

Nel corso della primavera del 2020, inoltre, l’uomo avrebbe intensificato gli episodi di violenza, in concomitanza con l’inizio della seconda gravidanza, culminati a luglio quando “la insultava per telefono, danneggiando la vettura e, una volta rientrato in casa, la afferrava per i capelli e il collo da dietro, dicendo di volerla soffocare per ucciderla, le lanciava contro una sedia, una busta di bottiglie di birra, alla presenza della figlia minore dicendo ‘non mi dire niente che prendo la figlia e la butto. Tu continua cosi, che ti prendo e ti butto dal terrazzo’ e dopo che la donna aveva abbracciato la figlia dicendo ‘non ti nascondere dietro tua figlia: tanto vedrai che ti succede’, fino a cagionare l’intervento dei Carabinieri” chiamati da un’amica della donna.

Tutte queste accuse sono cadute di fronte al giudice per l’udienza preliminare dopo il giudizio abbreviato condizionato all’audizione della donna, assistita dall'avvocato Emma Contarini, la quale ha raccontato una versione diversa rispetto a quanto contenuto nel capo d’imputazione. Il giudice ha prosciolto l’uomo dai maltrattamenti, mentre per le minacce non si è proceduto in quanto la donna non ha sporto denuncia.

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