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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

STORIE | Dato per morto e poi ritrovato naufrago con documenti falsi, Pecorelli in Procura per spiegare la messa in scena

I misteri di Davide Pecorelli, ex arbitro e imprenditore di 45 anni, originario di Lama di San Giustino

Era stato dato per morto. Ucciso in Albania in un’auto bruciata. È naufragato venerdì pomeriggio nell’isola di Montecristo. Davide Pecorelli, ex arbitro e imprenditore di 45 anni, originario di Lama di San Giustino, ma con legami a Sansepolcro e nel resto della provincia di Arezzo è riapparso all'improvviso, su un gommone al largo dell'isola di Montecristo. Tornato in Italia con documenti falsi (e per questo è stato denunciato) ha girato per 8 mesi, senza meta, senza soldi, almeno fino a quando ha ritirato ad un bancomat a Roma. Facendo scattare l'allarme sul cellulare della ex moglie, che ha avvertito gli investigatori. Investigatori che avevano già ricevuto notizie sulla falsa morte dell'uomo.

AGGIORNAMENTO - IL VIDEO DELLE SUE DICHIARAZIONI DOPO L'INTERROGATORIO

Ed è agli investigatori che Pecorelli deve spiegare perché è sparito, perché ha creato la messinscena dell'auto bruciata e dei frammenti ossei all'interno "rivelatisi essere di un capretto". Dovrà spiegare, anche perché gli eventuali reati sono stati commessi in Albania ed è la procura albanese a dover indagare in tal senso. Salvo collegamenti criminali e interessi anche in Italia. La compagna aveva espresso il timore che il 45enne potesse aver "pestato i piedi a qualcuno". L'imprenditore è stato soccorso lo scorso venerdì 17 nei pressi dell'isola di Montecristo, a bordo di un gommone. Il mare era grosso, il tempo non era dei migliori e lui si sarebbe trovato in difficoltà.

I militari hanno avvistato il natante e lo hanno raggiunto prestando aiuto. Da una prima ricostruzione dei Carabinieri della locale stazione che stanno indagando i suoi movimenti sul territorio, Pecorelli era in vacanza all'Isola del Giglio dal 13 Settembre. Pecorelli aveva raggiunto l'Albania per motivi di lavoro. Lì voleva vendere un macchinario utilizzato nel settore dell'estetica. La crisi provocata dall'emergenza sanitaria, infatti, avrebbe inflitto un duro colpo alle imprese dell'ex arbitro di calcio che proprio con quel viaggio nel Paese delle aquile avrebbe cercato di risollevare i propri affari. Una storia ancora tutta da capire, con molti misteri e comportamenti inspiegabili.

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