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Noto medico sceglie l'ospedale di Perugia per curarsi: "Mai trovato meglio"

Durante il periodo di ricovero, il Prof. Iacobelli ha acquisito alcuni volumi che tratteggiano la storia dell’assistenza pubblica perugina, dal primo Ospedale di via Oberdan passando per il Policlinico di Monteluce

Si dice che tutte le strade portino a Roma, ma diverse anche a Perugia, soprattutto quando si parla di  servizi di assistenza ospedaliera. Dopo i recenti viaggi di cittadini stranieri venuti all’Ospedale Santa Maria della Misericordia per terapie innovative, ecco un altro esempio qualificante. Questa volta il paziente è un medico, docente universitario a Bari e Messina, che divide la propria attività professionale tra Taranto e Roma, dove ricopre la carica di presidente dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria presso l’Ospedale di Santo Spirito.

Ganni Iacobelli, medico legale ed autore di numerose pubblicazioni scientifiche, mentre si trovava a Napoli per un convegno,  è rimasto vittima di un  grave infortunio a una gamba. Il suo primo pensiero è stato quello di scegliere il professionista a cui affidarsi e la relativa struttura ospedaliera. Nonostante  una profonda conoscenza dei vari ospedali nazionali, l’illustre medico si è fatto consigliare da un suo concittadino pugliese che vive da anni in Umbria. “Vieni all’Ospedale di Perugia, vedrai che ti troverai bene”, è stato il consiglio di un cittadino originario di Taranto, nel settore informatico. 

“E’ bastato un breve colloquio telefonico con il professore Caraffa, e ovviamente le referenze del mio amico, per far scattare in me la molla di farmi operare a Perugia - dice il professore Iacobelli all’ufficio stampa al momento delle sue dimissioni -. Per motivi professionali conosco tanti specialisti e molte strutture ospedaliere, ma l’accoglienza ricevuta a Perugia ha confermato la bontà della mia scelta. Ho dedicato gran parte della mia vita agli studi sulla storia della medicina e l’evoluzione dell’assistenza pubblica in Italia, un patrimonio culturale e di esperienza di cui si occupa l’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, che ho l’onore di presiedere da molti anni. Ma a dare un valore aggiunto alla sanità perugina sono competenze ed umanizzazione. Nulla si improvvisa, e la mia sensibilità di persona e di cittadino ha colto che qui all’Ospedale Santa Maria della Misericordia esistono competenze professionali e qualità umane di prim’ordine - ha affermato il Professor Iacobelli-.  “Credo che ne valesse veramente la pena fare più di 700 chilometri per risolvere un problema di salute, toccando così con mano la qualità dei servizi e l’organizzazione impeccabile del personale medico e infermieristico. Esprimo sentimenti di  riconoscenza all’Azienda Ospedaliera di Perugia e al Prof. Caraffa”.  

Durante il periodo di ricovero, il Prof. Iacobelli ha acquisito alcuni volumi che tratteggiano la storia dell’assistenza pubblica perugina, dal primo Ospedale di via Oberdan, passando per il Policlinico di Monteluce per arrivare, infine, al Santa Maria della Misericordia. “Una storia affascinante, e lo dice uno che da sempre si occupa di ricerca in ambito storico-medico. In segno di riconoscenza è mia intenzione organizzare un convegno che riproponga la storia dell’Ospedale di Perugia, dalle sue origini ad oggi” ha detto il Professore, promettendo di tornare presto in Umbria.

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