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Cronaca

Omicidio Presta, tutto ruota intorno alla perizia psichiatrica: nominati i periti

La prossima udienza si terrà il 26 luglio, giorno in cui i periti riferiranno sulle condizioni mentale dell'uomo

Francesco Rosi ha preferito restare in carcere. La rinuncia a comparire durante l'udienza preliminare di oggi è pervenuta ai suoi legali in mattinata. L'uomo, rinchiuso nel carcere di Capanne per aver ucciso la moglie Raffaella Presta, verrà sottoposto a un'attenta perizia sul suo stato di salute mentale da i medici Lazzari e Traverso.

Il processo per adesso si gioca su un unico fronte: quello dell'incapacità. La domanda alla quale i due psichiatri, nominati oggi dal gip D'Andria, dovranno dare risposta è solo una: Francesco Rosi era capace di intendere o di volere quando ha colpito a sangue freddo la moglie? Se la risposta fosse sì, il processo potrebbe concludersi immediatamente, dato che a quel punto il reo-confesso non sarebbe più imputabile di alcun crimine.

OMICIDIO PRESTA, il lato oscuro della vicenda

Durante l'udienza di oggi si è inoltre deciso di nominare un terzo perito che si occuperà di valutare la compatibilità del killer, difeso da Luca Maori al carcere. In base ad alcune indiscrezioni sembrerebbe che l'uomo abbia più volte tentato il suicidio e che continui a chiedere informazioni sul figlio. La prossima udienza si terrà il 26 luglio, giorno in cui i periti riferiranno sulle condizioni mentale dell'uomo. La famiglia della vittima è difesa dagli avvocati Marco Brusco e Giuseppe De Lio.

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