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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Mense scolastiche, le cuoche si ribellano alle accuse: "Razioni giuste e cibo sano"

Lo scontro tra alcune associazioni dei comitati e l'amministrazione comunale sulla gestione delle mense sta creando non pochi problemi alle storiche lavoratrici perugine che respingono accuse. "Sappiamo benissimo come cucinare per quelli che potrebbero essere i nostri nipoti"

La battaglia sulle mense comunali - riformate dall'amministrazione Romizi - che vede da una parte alcune associazioni di genitori molto battagliere e dall'altra il Comune insieme ai suoi dirigenti, ha costretto la Cgil a scendere in campo per difendere quelle cuoche che da anni lavorano per dare un pasto ottimo e abbondante ai bambini delle scuole materne di Perugia. E il sindacato respinge quegli articoli di stampa  e quelle denunce sui social dove si scrive che nei pasti dei bimbi "sono stati rinvenuti “ossicini” o “lische”, se le porzioni dei bimbi sono ritenute insufficienti, se l’acqua che si porta a tavola è quella del rubinetto anziché quella in bottiglia". Le storiche lavoratrici si sentono chiamate in causa perché, semplicemente, questo è il loro lavoro e per questo vengono retribuite. Dobbiamo, purtroppo constatare, a questo punto della storia, che il loro lavoro sta divenendo un vero e proprio incubo.

Da qui la decisione della Filcams e della Fp Cgil di Perugia di convocare l’ennesima assemblea di tutte le operatrici: "Abbiamo constatato la sofferenza e la preoccupazione nel volto di queste cuoche, dalla grande esperienza, che questo lavoro lo fanno con amore, dignità e coscienza, perché prima di essere cuoche, sono madri, spesso nonne o più semplicemente donne. Donne che del cucinare hanno fatto un lavoro, ma che, come usualmente succede, questo “mestiere” lo praticano pure a casa loro, sfamando intere famiglie. Molto spesso hanno figli o nipoti che frequentano questo o quell’asilo. Non stiamo parlando di giovani donne fresche del mestiere, ma di persone con decenni di anzianità di servizio presso le scuole materne del Comune di Perugia, prima in gestione diretta, poi tramite agenzie interinali, sino alla famosa esternalizzazione del servizio di 4 anni fa. Conosceranno queste lavoratrici come si cucina per un bambino?".

Come si può pensare, ad esempio, che lavoratrici così esperte e formate non conoscano la grammatura delle porzioni, che non è decisa né dal Comune né dalle Cooperative, ma, come la legge vuole, dalla Asl di competenza. Sapranno le stesse che l’acqua del rubinetto è assolutamente potabile, se non migliore di quella delle bottiglie e che probabilmente anche a casa quella dovremmo bere? Il fatto di utilizzare prodotti a Km 0, carne e pesce fresca, prodotti di stagione e non congelati o preconfezionati, potrebbe a volte coincidere con la possibilità di trovare una lisca od un ossicino nel cibo? Ovviamente, tutto questo non dovrebbe succedere e mai sarà sufficiente l’attenzione da prestare nel cucinare per i bimbi, ma, in tutta coscienza, a chi non è mai successo a casa con i propri cari? In fin dei conti, poi, sono le maestre stesse, in sinergia perfetta con le cuoche, che nell’aiutare i bambini a mangiare faranno il controllo finale, per eliminare ogni possibilità di pericolo per i bimbi. 

"E' scattata una vera e propria caccia alle streghe - ha spiegato il sindacato - alla ricerca di ogni piccolo errore, con tanto di foto scattate ai piatti, telefonate ai giornali e utilizzo di ogni possibile cassa di risonanza.
A questo punto la domanda sorge spontanea: a chi giova tutto questo? Per rimanere in tema, appare evidente che le cuoche delle mense degli asili del Comune di Perugia, si siano trasformate nella classica “fetta di prosciutto” fra due contendenti. Su di loro e sul loro lavoro si sta portando avanti una battaglia senza esclusione di colpi fra il Comune ed il comitato dei genitori".

"Confidiamo che i contendenti trovino - in conclusione - un sistema per relazionarsi fra di loro, come parti sociali, ci rendiamo anche disponibili a promuovere un incontro fra il Comune ed il comitato dei genitori, dal quale però non è possibile tenere fuori chi in realtà il lavoro di dare da mangiare ai bimbi lo sta facendo, nel migliore dei modi, con grande professionalità e sudore della fronte. Quello che sicuramente non può essere messo in discussione è il rispetto della dignità delle cuoche di Perugia. Per questo auspichiamo che non si usi la questione mense a Perugia per una mera speculazione politica e che nei banchi del Comune di Perugia si trovino argomenti di più alto spessore su cui confrontarsi e ai quali dedicarsi con la stessa solerzia".

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