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Cronaca

Cassette e pacchi vuoti sotto il Comune, sale la rabbia delle famiglie "in crisi": "Negata una vita dignitosa"

La protesta portata avanti dal gruppo Perugia Solidale che sta assistento oltre 372 persone in gravi difficoltà. Molte le storie: chi a rischio sfratto, chi non può lavorare, chi ha bisogno di aiuti umanitari

Hanno consegnato, in maniera simbolica, le cassette e i pacchi vuoti davanti al Palazzo Comunale. Quei contenitori erano stati utilizzati per portare aiuti concreti, per il pranzo e la cena, per moltissime famiglie che nel perugino sono state messe in ginocchio non solo dal coronavirus, ma anche dalle politiche nazionali e locali che non riescono a coprirei bisogni elementari di tutti. Situazioni spesso già difficili che poi sono crollate definitivamente con il blocco sociale che ha avuto e sta avendo forti ricadute in ambito lavorativo.

IL VIDEO DELLA PROTESTA

La protesta porta la firma dal Comitato Perugia Solidale che ha lanciato per aiutare chi è in difficoltà la spesa solidale dal marzo di quest'anno, in piena pandemia. Hanno dato un contributo importante a 109 nuclei familiari (per un totale di 372 persone), con buoni spesa e pacchi viveri, attivando un centralino a cui rivolgersi. Il Comitato ha raccolto anche tante storie di disperazioni: famiglie a rischio sfratto, altre che rischiano di perdere la casa perchè il mutuo non è stato sospeso dalle banche, altri ancora penalizzati dalla burocrazia per ottenere sussidi. Su 372 persone aiutate ben 108 "sono stati costretti ad interrompere l'attività lavorativa a causa dell'emergenza Covid".

IMG_20200603_122425-2Uno spaccato delle difficoltà economiche a Perugia. E la situazione, da qui anche la forma di protesta di oggi, che rischia di peggiorare perchè i buoni spesa sono finiti, la solidarietà stessa sta rallentando di molto e i sostegni economici previsti o arrivano in ritardo o non arrivano proprio. "Siamo qui a chiedere al Comune misure concrete a sostegno di tutte le famiglie e le persone che a seguito della crisi economica si vedono negati i diritti più elementari. E una condizione di vita dignitosa. Siamo qui ad urlare la nostra rabbia di fronte ad un comune che spesso ha fatto affidamento sull'organizzazioni sociali che si sono attivate spontaneamente scaricando così su di noi ed altre associazioni la gestione di questa crisi. Oggi le cassette sono vuote e le portiamo al comuine che vuole fare finta di nulla".

Il comitato ha chiesto al comune un piano strardinario di aiuti locali: servizi gratuiti per disoccupati e precari (esenzione spese scolastiche, della tari e mezzi pubblici gratuiti), percorsi di inserimento lavorativo e lavori di pubblica utilità per garantire un reddito dignitoso, bandi straordinari case popolari, nuovi fondi per i buoni spesa, un fondo per sostenere gli affitti e le utenze.

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