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Cronaca

Perugia piange Marcella Bravetti: sindacalista e operaia, animalista appassionata, sempre dalla parte delle donne

Una figura a suo modo emblematica. Soprattutto per la carica di passionalità che metteva nel suo spendersi senza riserve per il lavoro e l’amicizia, oltre che per la parità di genere orgogliosamente rivendicata

Perugia e l’Elce piangono Marcella Bravetti, sindacalista e operaia, animalista appassionata, sempre dalla parte delle donne.

Una figura a suo modo emblematica. Soprattutto per la carica di passionalità che metteva nel suo spendersi senza riserve per il lavoro e l’amicizia, oltre che per la parità di genere orgogliosamente rivendicata.

Ricordo le tante iniziative della sua Associazione 8 Marzo, quando mi chiedeva di darle una mano e presenziare ai suoi progetti, tenuti in luoghi prestigiosi, come la Provincia, la Rocca Paolina o l’ex chiesa della Misericordia in via Oberdan.

Organizzava anche un concorso letterario, internazionale e multiculturale, durato oltre un quarto di secolo, “Lune di Primavera”. Era una kermesse articolata in una serie di eventi e spettacoli che si dipanavano per una settimana. Il concorso prevedeva le sezioni Poesia, Racconti e Diari, avendo in giuria una nota figura di senatrice della cui amicizia andava orgogliosa. C’erano anche momenti di musica, fotografia, pittura, arte varia e artigianato. Sponsor istituzionali il Comune di Perugia e la regione dell’Umbria. Fu convinta sostenitrice della scrittrice rurale Rina Gatti che apprezzava anche per le sue origini contadine. Oltre che per il suo essere donna coraggiosa, dalla vita sofferta.

Era stata sindacalista alla Spagnoli, in veste di operaia, protagonista di lotte che conduceva con orgoglio e tenacia. Ancora i più anziani se la ricordano, ferma e battagliera, organizzare scioperi e avanzare rivendicazioni. Una foto la ritrae, in età giovanile, sfilare con uno striscione “Lavoro a domicilio, rapina organizzata”.

Amava gli animali, Marcella: uscendo al mattino presto a camminare, la vedevo sotto casa, al Cva dei Rimbocchi, fin davanti alla falegnameria Elce e alla zona per cani del parchetto. Seguiva con passo claudicante il suo cagnolino che correva sempre troppo, almeno per il ritmo che la sua anca malandata le consentiva di tenere. Amava anche i gatti e più di una volta li ha effigiati in tele dal sapore naïf.

Era sempre cordiale e tante volte la scorgevo al suo ortino, lungo le scalette tra via Calindri e via Piervittori: c’erano, e ci sono ancora, un ciliegio e un melograno. Marcella, che non sapeva coltivare, zappettava intorno a qualche fiore che gratificava il suo animo gentile.

Se n’è andata in punta di piedi, Marcella, la persuasa femminista dell’Elce. Sempre dalla parte dei deboli. E non solo per questioni ideologiche: Marcella si autodefiniva “compagna”, senza tentennamenti o esitazioni, ma era aperta al confronto con chiunque.

La saluteremo domani, alle 10:30, alla chiesa parrocchiale di San Donato. Sarà un grazie a nome di tutte le donne e gli uomini che ha orientato vero la conquista di una società più liberata e fraterna.

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