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Cronaca

Perugia in lutto, addio al cavalier Alfio Branda. Il cordoglio del sindaco Romizi e del calcio umbro

È scomparso all'età di 93 anni l'ex presidente del Comitato regionale della Figc e del Coni perugino

Perugia e lo sport umbro in lutto per la scomparsa del cavalier Antonio Branda, a cui ha dedicato un pensiero commosso il sindaco Andrea Romizi: "È scomparso questa notte dopo una lunga malattia, all’età di 93 anni, il Cav. Alfio Branda - si legge in una nota del sindaco di Perugia -, per lungo tempo presidente del Comitato regionale umbro della Figc, nonché del Coni Provinciale di Perugia. Al profondo cordoglio espresso dal mondo dello sport si unisce anche il sindaco Andrea Romizi che, a nome dell’intera Amministrazione comunale e della comunità perugina, ha voluto ricordare con stima e gratitudine il Cav. Branda per l’impegno profuso, con infinita passione, nell’ambito dello sport, dell’insegnamento e della vita politica. Branda, infatti, oltre ad aver ricoperto importanti ruoli in diverse federazioni sportive (calcistica, pugilistica, dell’atletica leggera e delle bocce), è stato docente e consigliere della Regione Umbria. Alla famiglia di Alfio Branda, ed in particolare al figlio Valerio, già vice presidente del Consiglio comunale di Perugia nella legislatura 2009-2014, va l’abbraccio affettuoso dell’Amministrazione comunale in questo momento di grande dolore per la grave perdita".

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Cordoglio espresso anche dal Comitato regionale umbro della Figc: "Alfio non c'è più - si legge in una nota firmata dal presidente Luigi Repace -. Se ne è andato stanotte, dopo una lunga malattia, con il riserbo e la quiete che ha sempre caratterizzato la sua persona. Un animo buono, mite, pacato e moderato, capace di affrontare e risolvere le difficoltà con l'arte della mediazione. 93 anni vissuti pienamente: prima nella sua lunga carriera come insegnante, a stretto contatto con i giovani, a cui ha sempre saputo trasferire il suo immenso bagaglio di valori e principi, che gli sono valsi anche l'onorificenza di Cavaliere. Poi da Presidente del Comitato Regionale Umbria della F.I.G.C. – L.N.D. dal 1965 al 1982, come Vice Presidente del Settore Giovanile e Scolastico Nazionale, come Presidente della Serie D e come Vice Presidente della Lega Nazionale Dilettanti.

Ma non solo il calcio lo ricorderà: Alfio è stato anche Presidente del CONI Provinciale di Perugia, oltre che Presidente Regionale della Federazione Pugilistica e di quella di Bocce, e, ancora, cronometrista e Giudice di Gara della Federazione di Atletica Leggera. Grande anche il suo impegno politico, in qualità di Consigliere delle Regione Umbria. Un vero e proprio punto di riferimento, quindi, non solo per l'intero movimento calcistico e per tutto lo sport, ma anche per la società civile. Ricordo i suoi consigli, le sue parole mai banali, nel corso della mia carriera da Arbitro e quando, per la prima volta, fui eletto Presidente del Comitato Regionale Umbria. Non esitò un attimo a riservarmi parole di incoraggiamento, ma anche di monito, quasi volesse rassicurarsi della mia attenzione nei confronti dell'intero calcio umbro, di cui così tanto era innamorato.

Il suo animo vispo non mi risparmiava nemmeno da frecciatine esilaranti: ricordo ancora quando, in viaggio per raggiungere la sede del Torneo delle Regioni in Emilia Romagna, insieme all'allora addetto stampa del C.R. Umbria, Alberto Scattolini, con il suo sano sarcasmo esclamò: “Qui non c'è pericolo che ci fermi la polizia stradale, al massimo può fermarci quella aerea!”. Dopo essere scoppiato in una sonora risata, ricordo ancora che rallentai e, chi mi conosce bene, sa che non succede mai!

E non posso nemmeno dimenticare quella volta in cui, io impegnato nella direzione di una gara di Serie D ad Alessandria e lui a presiedere una riunione della Serie D a Torino, decise di tornare in Umbria approfittando di un mio passaggio. Ebbene sì, si ritrovò anche lui, insieme a me, accerchiato dai tifosi dell'Alessandria che male avevano digerito la sconfitta della propria squadra. Entrai in macchina preoccupato della sua incolumità e non potei far altro che tirare un sospiro di sollievo quando mi accorsi che non riusciva a trattenere le risate.

Non posso far altro che ringraziare Alfio per gli immensi insegnamenti che ha saputo trasmettere a tutti coloro che hanno avuto l'immenso onore di conoscere la sua meravigliosa persona, a cui il calcio regionale deve davvero moltissimo. Il mio pensiero va anche a sua moglie Nelise, a Valerio e Stefano ed a tutti i loro cari, a cui esprimo, anche a nome dell'intero movimento calcistico umbro e nazionale, il mio più sentito cordoglio per la perdita di una persona che rimarrà comunque per sempre nei nostri cuori".

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