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Cronaca

L'omaggio a Luisa Spagnoli e il silenzio assordante della Perugina e della Regione

L'intervento di Carla Spagnoli, Presidente del Movimento per Perugia: "Che occasione persa...."

di Carla Spagnoli, Presidente del Movimento per Perugia

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In questi giorni tutta l’Italia ha riscoperto la figura grandiosa della mia bisnonna Luisa Spagnoli, una donna moderna vissuta 100 anni fa, attraverso la bellissima fiction trasmessa su Rai Uno. Anche la città di Perugia, grazie al sindaco Romizi, ha voluto omaggiarla con due grandi iniziative: la proiezione della fiction alla Sala dei Notari e l’intitolazione a Luisa Spagnoli di una rotatoria a San Sisto, rotatoria che si trova di fronte lo stabilimento Perugina-Nestlè. La scoperta della personalità di Luisa, così grande dal punto di vista imprenditoriale e umano, ha entusiasmato tutti perché poco si conosceva di lei. Tutti tranne i rappresentanti della Nestlè, della Regione e dei Sindacati della Perugina, la cui assenza e il cui silenzio sono stati “assordanti”.

Nessuno di loro è stato presente alla proiezione della fiction alla Sala dei Notari lunedì e martedì (tranne Marco Squarta), da loro non è giunto nessun commento a proposito e nessuno di loro si è degnato di partecipare alla cerimonia d’inaugurazione della rotatoria! Un vero peccato, se si pensa che questa era l’occasione perfetta per portare alla ribalta nazionale la questione Perugina e per rilanciare veramente l’azienda a livello mediatico e produttivo… Invece la Perugina-Nestlè è stata assente da tutto e su tutto, anche a livello locale, ma questo nessuno sembra averlo notato! La Nestlè continua a tacere dimostrando ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la sua volontà di smobilitare l’azienda e di disimpegnarsi dalla Perugina. La Regione e i sindacati hanno preferito “dormire” piuttosto che sollevare il problema di fronte all’intera nazione: forse, per loro, è più comodo così! 

Eppure le nubi sul futuro dell’azienda e dei suoi 1000 lavoratori sono sempre più minacciose: lo spettro dei 200/300 esuberi continua a incombere sui dipendenti, moltissimi stagionali non sono più stati richiamati, quelli rimasti vedono sempre più ridotte le ore di lavoro, mentre assistiamo impotenti all’eliminazione di prodotti storici che non vengono sostituiti, allo smantellamento di interi reparti di produzione, all’assoluta mancanza di programmazione, marketing e pubblicità e persino al taglio del presidio medico interno… Un’azienda, orgoglio della nostra città e del Made in Italy, che appare abbandonata al suo destino! I sindacati, anziché difendere i lavoratori, si “piccano” a presentare improbabili Piani Industriali, mentre la regione, in primis la presidente Marini, continua imperterrita a sminuire il problema e a evitare persino di parlare di Perugina. I lavoratori della Perugina avranno sicuramente guardato la fiction e saranno orgogliosi della fondatrice Luisa Spagnoli e dell’azienda nella quale hanno lavorato e lavorano e non possono né devono accettare un epilogo così umiliante e immeritato di un’azienda, la Perugina, e di un marchio simbolo di Perugia e dell’Italia che ha saputo cogliere e interpretare il nostro costume in ogni tempo.

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