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Cronaca

Dopo il caso di Mottarone, Italia Nostra scrive all'Ufficio speciali trasporti a riguardo del minimetrò perugino

La missiva-segnalazione inviata per conoscenza anche alla Prefettura di Perugia, all’Assessorato regionale ai Trasporti, al sindaco di Perugia, al locale Comando dei Vigili del Fuoco

Incidente del Mottarone, freni disattivati. E il Minimetro, che i freni non li ha proprio? Questa la domanda che si pone il responsabile dei Trasporti di Italia Nostra, Alessio Trecchiodi. Insieme a Luigi Fressoia, presidente della sezione perugina della stessa Associazione. Scrivono, a firma congiunta, all’USTIF di Roma e, per conoscenza, alla Prefettura di Perugia, all’Assessorato regionale ai Trasporti, al sindaco di Perugia, al locale Comando dei Vigili del Fuoco. La missiva è legata alla comprensibile preoccupazione che possa accadere una rottura di fune anche nel nostro (da molti affettuosamente definito) ‘Brucomela’, amato dai Perugini (da chi sì e da chi no!).

Scrivono… “senza fini allarmistici”, ma in spirito di collaborazione e servizio verso l’utenza, esposta a un potenziale, se pur improbabile, pericolo. Fedeli al principio di precauzione, del “non si sa mai” e seguendo l’aureo brocardo “meglio prevenire che curare”, mettono le mani avanti, a puro scopo informativo. E precauzionale. Senza, dunque, scendere in dettagli tecnici, che potranno essere oggetto di una successiva disamina, mettono nero su bianco: “Rispettabile ufficio, a seguito del grave incidente, verificatosi alla funivia del Mottarone (Novara, il 23 maggio) per il mancato intervento del freno di emergenza automatico, segnalo che tale freno è assente (non previsto in progetto) sulle cabine del Minimetrò di Perugia”.

Potenziali conseguenze pericolose: “Pertanto, nel caso di rottura della fune di traino dovuta a qualsiasi motivo, le cabine in linea sarebbero, data la forte pendenza, indotte a retrocedere con velocità crescente, senza che nessun dispositivo si azioni automaticamente per frenarle e fermarle”. Questa, all’osso, la nota inviata con discrezione.

La conclusione suona: “Riteniamo doveroso segnalare, sia pure discretamente, il problema”. C’è materia per una riflessione? Risponda chi sa! E chi non sa s’informi. A fin di bene, s’intende!

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