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Cronaca

E' emergenza ratti a Perugia, da Pian di Massiano al Centro una invasione; pifferaio magico cercasi!

L'inviato cittadino ha testimoniato con foto e articolo le tante segnalazioni che ci sono arrivate la scorsa settimana tramite posta elettronica. Bisogna intervenire immediatamente

La Vetusta come Orano. I topi spadroneggiano a Perugia, città “topofila” per eccellenza, suo malgrado. Ormai non si contano i luoghi dominati dai ratti. Farne un elenco completo è impossibile. Abbiano più volte segnalato il campetto da basket di piazza Grimana, dove i topi passeggiano fra gli ex bagni, ormai reperti archeologici, e il piazzale parcheggio, specie al termine del mercatino del martedì, quando i ratti vengono a razziare cibo per la settimana. Salendo per il Borgo, c’è ancora di peggio. Fra via dei Tornitori e via dei Pellari è tutta una sfilata di ratti, a ogni ora del giorno e della notte. Uno esce puntualmente alle 18:30 – racconta Mauro Monella – e passeggia tranquillamente per il Borgo d’Oro.

C’è chi dà la colpa alla raccolta porta a porta, chi alla maleducazione di quanti, al parco o nei vicoli, buttano residui organici, vera manna per le bestiole. Le cose non vanno meglio in via Ulisse Rocchi dove la presenza di topi è usuale e dove le bestiole non temono il confronto con gli umani. Ieri mattina ne hanno ammazzato un esemplare gigantesco che è rimasto a terra in prossimità degli affissi funebri (foto). Alcuni scendono giù da piazzetta Alfani e dilagano per i vicoli. Spettacolo horribile visu anche al Pian di Massiano, dove i topi sgusciano fra le scarpette da ginnastica degli sportivi e i polpacci dei passeggiatori. Poco tempo fa, in via Annibale Vecchi abbiamo personalmente notato i tecnici della fibra e dell’elettricità costretti a sostituire dei cavi letteralmente divorati dai ratti, per un danno economico consistent.

IL RUMOR E LE NOSTRE PERPLESSITA' - Circola un rumor che riportiamo con qualche perplessità, ma c’è chi giura sulla sua effettiva consistenza. Questi ratti sarebbero particolarmente aggressivi in quanto letteralmente “drogati”. È ormai noto che nelle fognature della Vetusta circolano fluidi organici con tracce di sostanze stupefacenti, come cocainoidi e simili. I ratti assorbirebbero queste sostanze che li renderebbero disinvolti e combattivi, al punto da “sfidare” l’uomo, anziché averne paura. Come stiano realmente le cose spetta ad altri appurare. Un fatto è sicuro: per salvare l’immagine della città occorrono derattizzazioni e comportamenti civici virtuosi. Diversamente, finirà come a Orano, nel romanzo “La peste” di Albert Camus. Perugia messa in quarantena?

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