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Cronaca

Litiga con il padre per la vendita dell'auto e fugge dai domiciliari: condannato

L'imputato lamentava la violazione del suo diritto al movimento, i giudici: "La vettura non era neanche sua e non configura la giustificazione per l'evasione"

Il padre vuole vendere l’auto e lui scappa di casa, ma era agli arresti domiciliari: denunciato, processato e condannato.

Un 37enne perugino è stato condannato ad 1 anno di reclusione per essere evaso dagli arresti domiciliari. Sentenza definitiva dopo la pronuncia della Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dopo le condanne di primo grado e di appello.

I giudici di Cassazione hanno preso atti che i motivi del ricorso erano “meramente riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dal giudice di merito sulla insussistenza della causa di giustificazione” per la quale l’imputato si sarebbe allontanato di casa pur sottoposto al regime dei domiciliari.

Il ricorrente lamentava la violazione del suo “diritto di movimento” in quanto il padre aveva deciso di “vendere l'autovettura in uso all'imputato”. Decisione che vedeva contrario l'imputato, fino a lasciare l'abitazione dove doveva rimanere in quanto ai domiciliari. Autovettura della quale non era neanche proprietario, ma “mero utilizzatore”.

Da qui il rigetto del ricorso e la condanna al pagamento di 3mmila euro a favore della Cassa delle ammende.

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