Esce dal carcere di Perugia e sfiora solo la libertà: espulso e spedito in un Cie
La revoca della custodia cautelare in carcere è arrivata nel primo pomeriggio di giovedì 18 febbraio; il G.I.P. di Perugia ha accolto l’istanza del difensore che ha comunque patteggiato la pena. Appena effettuate le notifiche C. D. , 21enne, albanese, tratto in arresto nel dicembre scorso dai Carabinieri di Todi nell’ambito di una articolata attività antidroga, ha riacquistato la libertà. Per pochissimo. Ma fuori dal carcere di Capanne gli Agenti dell’Ufficio Immigrazione gli hanno spiegato che doveva essere condotto urgentemente in Questura: il motivo? Lo attendevano all’Ufficio Immigrazione. Qui il 21enne ha appreso che la sua clandestinità era aggravata dalla sua condotta che più volte lo ha visto coinvolto in loschi episodi di smercio di droga.
Peraltro proprio l’ultima indagine, conclusa con una condanna patteggiata, comportava la assoluta impossibilità che la Polizia gli consentisse di tornare a circolare in libertà senza un permesso di soggiorno.
Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, coordinanti dal Vice Questore Aggiunto Maria Rosaria De Luca, gli hanno quindi notificato il provvedimento di rimpatrio, non eseguibile per impossibilità di trovare immediatamente un posto in una nave o aereo. Necessario un viaggio in auto, con la scorta di tre poliziotti, per molte ore fino ad un C.I.E. del Sud da dove verrà rimpatriato nei prossimi giorni .