La rinascita di Corso Cavour è certa, il "padre" no: il Pd si prende il merito
Il gruppo consiliare democratico: "Non è di certo merito di Romizi, è un percorso che viene da lontano"
Domanda: di chi è il merito della “rinascita” di Corso Cavour, a Perugia? A sentire il Pd, per esempio, la paternità della rivitalizzazione del Borgo Bello, e non solo, viene da lontano. Anni, per la precisione. E comunque lontano dall’era Romizi.
Scrive il gruppo dei democratici del Comune di Perugia: “Alcuni quotidiani (La Nazione, per esempio), ripresi anche da rappresentanti della destra perugina, riempiono le loro pagine con la narrazione della rinascita di alcune zone della nostra città dopo l’avvento della giunta Romizi. Ultima di queste aree salvate e riportate a nuova vita sarebbe, secondo loro, la zona di Corso Cavour”.
Ma la verità del Pd è differente e affonda le radici in epoche passate: “Niente di più lontano dalla realtà in effetti. Corso Cavour è, forse, la zona più vivace del Centro cittadino da qualche anno a questa parte. Alcuni esempi: la Mezza notte Bianca si svolge nel cosiddetto distretto del sale da almeno quattro anni e il recupero e la valorizzazione dell’area viene da ancora più lontano; da quando le precedenti amministrazioni concordarono con operatori commerciali, residenti e associazioni della zona vari interventi tra cui la pedonalizzazione della parte alta di Corso Cavour e la sistemazione dell’area ai piedi delle scalette di Sant’Ercolano con l’importante intervento di ripristino dei giardini prospicenti. La rinascita del teatro di Figura in via del Cortone non è cosa di questi mesi, ma viene da lontano”.
Insomma, merito loro? Non lo dicono apertamente, ma due più due di solito fa quattro. E già che ci sono danno anche un consiglio – dal vago retrogusto polemico – alla giunta Romizi. Ecco le parole esatte: “Per garantire la qualità della vita dei residenti e dei fruitori di locali e negozi basterebbe gestire l’ordinario e, eventualmente, esportare il modello Corso Cavour in altre parti del centro storico”. E di nuovo la domanda da un milione di dollari: di chi è il merito della “rinascita” di Corso Cavour?