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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

INVIATO CITTADINO Via del Verzaro, un percorso a ostacoli. E una signora si frattura il naso

La rabbia di commercianti e residenti: "al Verzaro siamo abbandonati: dobbiamo pulire da soli e soccorrere i disgraziati che si fanno male"

Via del Verzaro, un percorso a ostacoli. Una signora si frattura il naso e ci (ri)mette la faccia. Trauma facciale e rottura del setto nasale, questo l’esito di una rovinosa caduta – fra le tante – in quell’autentica trappola che è la via dell’antico Viridarium, un tempo fiorente di orti e giardini. Tanto che la marchesa Marianna Florenzi vi si trasferiva da via Baglioni in estate, nel palazzo dell’Università che oggi fronteggia la piazza intitolata al grande rettore Giuseppe Rufo Ermini. L’imbocco da piazza Cavallotti e poi Morlacchi è una vera trappola. 

Non solo buche a gogo, ma anche ripristini ‘ad abundantiam’ che formano montagnole insidiose: ci sbatti la punta della scarpa e di ritrovi a boccavanti. Ci sono inoltre gli spuntoni dei dissuasori tagliati, che sporgono e fanno inciampare. Che ci voleva a segarli rasoterra col frullino? Numerose le studentesse “taccute” che in via del Verzaro si slogano le caviglie. Per non parlare dei clienti dei due ristoranti. Proprio di fronte al ristorante Peppone, la signora F.B., che ha il garage poco più avanti, è caduta rovinosamente a terra. Una pozza di sangue. Il naso fratturato, la faccia sfigurata.

Accorrono Peppone e i suoi a soccorrerla. Portano del ghiaccio per fermare il sangue e limitare il gonfiore. Provvidenzialmente, è proprio lì a cena il professor otorino Giampietro Ricci, che visita la malcapitata e consiglia il ricovero. Arriva l’ambulanza e la portano in ospedale. Dove c’è la solita attesa e i consueti, inevitabili disagi: tampone, medicazione. E un consiglio: vada a casa e torni qui per essere operata appena il gonfiore sarà scemato.

La signora si dispera: è una bella donna, apprezzata collezionista di bigiotteria e gioielli, gira per l’acropoli con la sua bestiolina al guinzaglio fra l’ammirazione dei perugini. Fiorella è amica dell’Inviato Cittadino cui, appunto, racconta la propria odissea. Adesso aspetta l’intervento, col viso gonfio e l’umore a terra. Cose che succedono, si dirà. “Ma – dice un operatore commerciale – al Verzaro siamo abbandonati: dobbiamo pulire da soli e soccorrere i disgraziati che si fanno male. Come si fa a lavorare cosi?”.
 

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