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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Festa di S. Antonio abate al Borgo. Grande partecipazione alla benedizione degli animali… ampia rassegna di razze canine

Festa di S. Antonio abate al Borgo. Grande partecipazione alla benedizione degli animali… ampia rassegna di razze canine. Mai così tanti esemplari, distribuiti fra l’interno della chiesa, il cortile esterno e corso Bersaglieri. Composti e perfino compunti, cani e padroni cinofili, assistono alla celebrazione liturgica officiata dal vescovo ausiliare della diocesi Perugia-Città della Pieve Marco Salvi. Le bestie nel cortile rumoreggiano, quelle sulla strada percorrono le stradine a pettine. Fra le quali ve n’è una – via del Cane – in tono con l’evento. In attesa della benedizione, prevista per le 16:30, sul corso si distribuisce il dolcepane, preparato da Faffa e benedetto in mattinata da don Mario Stefanoni.

Sant'Antonio Abate, benedizione a Perugia degli animali: le foto

Poi, finita la celebrazione, la benedizione delle bestiole. Don Marco si affaccia e benedice spargendo liquido consacrato dal suo “spàrguolo” portatile, dotato di serbatoio (non si usa più il secchiello). Ché è questo, “spàrguolo”, (con evidente origine dal verbo “spargere”) il nome dell’aspersorio in lingua perugina. Per farla corta, senza aspettare la rotazione dei turni sollecitata da Nicola Tassini, don Salvi esce fin sulla strada e distribuisce tre o quattro generose spruzzate urbi et orbi, canibus hominibusque.

La chiesa non è troppo favorevole a questo rituale che conserva tracce della tradizione. Don Luciano Tinarelli (storico parroco di Monteluce), don Mario Stefanoni e lo stesso vescovo ausiliare don Marco Salvi sembrano non attribuire grande importanza a questo rito. Ma il pubblico è molto interessato. Mai si è vista tante gente fra fuori e dentro. Quasi tutti cinofili, ché di gatti non ve ne sono più di un paio, intimoriti dentro i loro trasportini in plastica. L’anno scorso vedemmo anche un paio di bambini con tartaruga. 

Un collega fotografo racconta di un giovane zoofilo che portò a benedire due stranissimi insetti, a forma di bastoncino. Non c’è limite alla passione animalista. Ma il bestiario è decisamente orientato alla prevalenza canina. E non si potrà dire che in chiesa non c’è più un cane. Ieri pomeriggio ce n’erano fin troppi.

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