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Cronaca

Art Bonus, grazie ai cittadini anche la Fonte di San Francesco torna a nuova vita. Romizi: "I nostri mecenati un esempio per il Paese"

La Fonte prende il nome dal Santo Patrono d’Italia che nel 1202, si narra, si fermò presso la fonte a dissetarsi e lavarsi le ferite prima di essere portato in catene al carcere di Perugia

La Fonte di San Francesco a Ponte San Giovanni è tornata a nuova vita grazie ad Art Bonus. L’inaugurazione del bene, vincitore del Concorso nazionale Art Bonus progetto dell’anno 2020, si è tenuta nella mattina di sabato 10 luglio alla presenza, tra gli altri, del Sindaco Andrea Romizi, dell’assessore Otello Numerini, della consigliera delegata Fotinì Giustozzi, del restauratore Francesco Rocchini e dei mecenati Cristina Dragoni, Palmerini Group e Associazione Pro Ponte, insieme ai tecnici e allo staff Art Bonus del Comune di Perugia. Presenti anche l’on. Emanuele Prisco, i consiglieri comunali Elena Ranfa e Paolo Befani, il dirigente Emilio Buchicchio, oltre a molti cittadini di Ponte San Giovanni. 

I lavori, per un importo complessivo di 15.150, 00 euro, sono stati diretti dall’Architetto del Comune Fabio Fantucci, con l’Architetto Stefano Barcaccia quale Responsabile Unico del procedimento. A realizzare l'intervento il restauratore Francesco Rocchini che ha provveduto a effettuare varie stuccature, un’operazione di pulitura con idrosabbiatura a base di bicarbonato e magnesio, un trattamento di arresto ossidazione di elementi in ferro, un trattamento finale protettivo impermeabile. Quindi è stato realizzato un nuovo impianto di illuminazione esterna.

Il Sindaco Romizi ha voluto ringraziare i mecenati. “Ogni volta che andiamo a restituire un bene recuperato -ha detto- è sempre una grande emozione. Con Art Bonus i perugini hanno centrato l’obiettivo e stanno dando l’esempio a livello nazionale, tanto che ci stanno chiamando da tutta Italia per sapere come abbiamo fatto a coinvolgere la città con tanto entusiasmo e in maniera così diffusa. È bello anche scoprire i motivi che spingono i mecenati ad essere tali, -ha aggiunto- perché dietro a ogni recupero ci sono storie, ricordi, persone, legami intimi, che però sanno andare oltre, con l’obiettivo di custodire, recuperare e trasmettere questi beni e l’amore per essi alle nuove generazioni.”

La Fonte prende il nome dal Santo Patrono d’Italia che nel 1202, si narra, si fermò presso la fonte a dissetarsi e lavarsi le ferite prima di essere portato in catene al carcere di Perugia, dopo la battaglia di Collestrada. Alimentata da una sorgente, una volta purissima e ricca di virtù salutari, proveniente dal soprastante Montevile che doveva far parte di un complesso termale romano, fu riadattata a pubblico lavatoio agli inizi del XX secolo, ma nel 1971 le fu restituito il vecchio splendore e la funzione di fonte nella parte anteriore lungo la strada e di vasca di accumulo a scopo irriguo nella parte posteriore e di lavatoio privato.

Soddisfazione è stata espressa anche dalla consigliera delegata Fotinì Giustozzi, che si è complimentata con l’amministrazione per il forte impegno e la lungimirante volontà nell’utilizzo dello strumento di Art Bonus fin dall’inizio e ha rinnovato la propria disponibilità a continuare a promuovere ulteriormente il mecenatismo in città.

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