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Cronaca

Perugia, nascondeva la cocaina nel parco di Lacugnano: arrestato con le mani nel sacco

Gli appostamenti della Squadra Mobile hanno dato frutti: spacciatore in manette. La droga nascosta nel bosco. E il telefono del pusher non smetteva di squillare, neanche durante la perquisizione

Seconda importante operazione antidroga della Squadra Mobile di Perugia nei boschi di Lacugnano. Quest’ultima segue quella dello scorso agosto, quando i poliziotti avevano arrestato in flagranza uno spacciatore albanese. Gli agenti riuscirono anche ad identificare un acquirente, a recuperare lo stupefacente e a fermare lo spacciatore, arrestandolo in flagranza per spaccio. Quell’arresto, spiegano dalla Questura di Perugia, confermava le dichiarazioni dei frequentatori di quel parco, che segnalavano “brutte facce” e movimenti sospetti. Gli investigatori dell’Antidroga, hanno deciso di proseguire nel monitoraggio dell’area, “diventata luogo prescelto dell’organizzazione malavitosa albanese per i loschi traffici”.

Così gli uomini della Sezione “Antidroga” della Squadra Mobile, coordinati dall’Ispettore Capo Rita Ficarra, hanno proseguito gli appostamenti. Risultato? Un nuovo arresto. Gli agenti hanno notato una Lancia Y, sulla quale viaggiava un giovane che, dopo alcuni passaggi “di controllo” nel parcheggio della piscina, ha lasciato l’auto in sosta e si è addentrato per la boscaglia per circa una mezzora. A questo punto è scattato il pedinamento. Il ragazzo è stato notato mentre affondava la mano in un nascondiglio dal quale, con grande circospezione, tirava fuori qualcosa. Effettuato il “prelievo”, il giovane si è diretto alla macchina, ma è stato bloccato: identificato per L.A., albanese del 1991, è stato trovato in possesso di 2 grammi di cocaina, già suddivisa in dosi pronte per essere cedute al dettaglio.

Nell’abitacolo dell’auto, inoltre, sono stati trovati una sostanza medicinale spesso utilizzata per il “taglio” dello stupefacente e tre smartphones con altrettante utenze, probabilmente utilizzate per lo spaccio. All’interno del nascondiglio, inoltre, c’erano altre 16 dosi di cocaina per ulteriori 12 grammi circa.

Ma non è finita qui. Nel frattempo, nel corso della perquisizione, uno dei telefoni cellulari del pusher squillava in continuazione: dall’altro capo non c’erano suoi parenti o amici, ma suoi “clienti” affezionati. Tutti identificati. Il giovane spacciatore è stato arrestato in flagranza di reato e, su disposizione del pm di turno, il sostituto procuratore Pucci, è stato spedito nel carcere di Capanne. Lo straniero era già noto alle forze di polizia per i suoi trascorsi  per droga e per violazione della normativa sull’immigrazione.

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