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Cronaca

Dichiara redditi da "fame", ma vive da ricco: confiscati beni a un pluripregiudicato

Provvedimento del Tribunale di Perugia. A carico dell'indagato anche la misura di sorveglianza speciale per due anni

Il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Perugia ha eseguito un decreto di confisca nei confronti di un pregiudicato campano di 45 anni, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale del capoluogo umbro per un totale di 120mila euro. Contestualmente, la questura ha sottoposto lo stesso alla misura della sorveglianza speciale per due anni.

I provvedimenti, rende noto la procura, è stato erogato in applicazione della normativa antimafia di fronte al profilo criminale del 45enne, agli esigui redditi dichiarati a fronte del patrimonio acquisito nel tempo. Il sospetto degli inquirenti è che l’uomo, ritenuto socialmente pericoloso, abbia potuto mantenere un tenore di vita non compatibile a quanto dichiarato, grazie a proventi di attività illecite. Il destinatario delle misure, rileva ancora la procura, è stato condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta, mancato versamento di ritenute previdenziali, rapina, maltrattamenti, lesioni personali, danneggiamento e truffa. È, inoltre, imputato per procedimenti relativi a ipotesi di estorsione, maltrattamenti, percosse, minacce, trasferimento fraudolento di valori. Dalle indagini, inoltre, il 45enne risulterebbe frequentare assiduamente pregiudicati.

Dal punto di vista patrimoniale, il Gico ha accertato che nella disponibilità dell’uomo c’è un appartamento a Bastia Umbra fittiziamente intestato ai familiari. La sproporzione tra quanto dichiarato e gli investimenti effettuati ha portato gli inquirenti a ipotizzare l’origine illecita delle risorse a disposizione del 45enne.  

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