Perugia-Ancona, manifestazione contro il cantiere "chiuso": "Il Governo intervenga"

Amministratori, cittadini e rappresentanti dei territori hanno protestato davanti al cantiere di Pianello della Perugia-Ancona dove ancora una volta i lavori sono bloccati e quindi il miraggio di finire entro l'anno il tratto sembra di nuovo essere un miraggio. La società appaltatrice, dopo aver revocato il mandato alle aziende collaboratrici, non ha ancora ripreso a pieno ritmo i lavori. E peggio ancora non c'è nessun contatto con le società locali che avevano dato la disponibilità per riaprire il cantiere che è cruciale sia per l'economica che per il lavoro in Umbria. 

Alla manifestazone anche i rappresentanti del Comune di Perugia: gli assessori alle Infrastrutture, Ilio Liberati, e all’Urbanistica, Valeria Cardinali. “Vogliamo essere a fianco dell’Istituzione regionale perché questo ritardo nel cronoprogramma dei lavori registra una forte inadempienza sia nei confronti delle aziende che dei lavoratori e che consideriamo ormai inaccettabile”, sostengono gli assessori Liberati e Cardinali, rimarcando che “con i nostri territori ci sentiamo parte lesa”.

Da qui la necessità di aprire una vertenza con il governo e gli organismi nazionali competenti sulla Perugia-Ancona. I ritardi accumulati sono ritenuti ormai inaccettabili dalla comunità perugina oltre che dai vari comuni come Gubbio, Gualdo e Valfabbrica.

Auspica una sollevazione politica di tutti gli umbri il segretario perugino del Pd: “È indispensabile che
ci si faccia promotori di una forte sensibilizzazione verso i soggetti coinvolti affinché vengano rispettati i tempi di completamento dell’opera. Appare evidente, quindi, la necessità di triplicare gli sforzi per raggiungere tale
obiettivo”. La società Impresa è stata più volte sollecitata e ascoltata dalla Regione e dalla Quadrilatero ma al di la di buoni propositi tutto sembra essere frenato da una scarsa liquidità dei privati causata da altri cantieri in giro per il Paese.

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