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Cronaca

Rivolta dei costruttori: "Noi pronti a fare il nostro su Perugia-Ancona e terremoto"

"Siamo pronti a fare un consorzio di impresa....se la Quadrilatero e le istituzioni lo vogliono veramente": rilancia il presidente dell'Ance. "Sisma Marsciano? C'è rischio di aziende non competenti"


I costruttori di casa nostra vogliono poter dire la loro sia sulla ricostruzione sismica di Marsciano che sul completamento della Perugia-Ancona. Due grandi occasione per rilanciare l'economia, l'occupazione e finalmente dare delle risposte ai cittadini portanto a compimento i cantieri. Ma su entrambi i fronti ci sono enormi difficoltà che penalizzano proprie le imprese umbro stando alle parole del presidente dell'Ance, Massimo Calzoni. 

"Niente va per il verso giusto" ha affermato Calzoni in riferimento alle vicende relative al terremoto di Marsciano. La legge regionale, impugnata dal Governo, prevedeva che le imprese candidate alla ricostruzione dovevano essere dotate di Soa (Società organismo attestazione), una certificazione che garantisce requisiti di moralità, non collegamento con la mafia, capacità tecnica e organizzativa del costruttore".

Tradotto: senza quei requisiti di cui gran parte delle aziende umbre erano in possesso potrebbe accadere sia infiltrazione o aziende non serie provenienti da tutto il Paese. Questo era accaduto anche con il terremoto del 1997 con diverse aziende in fuga a metà dei lavori e alcuni casi di "mafia".

"La preparazione e la qualità di un'impresa - ha aggiunto il presidente dell'Ance - è azzerata da questa presa di posizione del Governo che allarga così la platea a chiunque abbia una partita Iva, con un superamento delle norme che crea solo confusione ed espone la ricostruzione alla casualita". I costruttori sperano nell'opera di opposizione della Regione sulla decisione del Governo.

Sul versante della Perugia-Ancona ci sono critiche sulla gestione della "Quadrilatero". "Perchè è in stallo, tra formalismo e immobilismo il progetto. Ma attualmente con i lavori fermi - ha detto Calzoni - è stato realizzato solo il 20% di quanto doveva essere fatto". Il presidente a nome dell'Ance chiede ancora di subentrare nella partita, ribadendo la formula già proposta in passato del consorzio da costruire tra quegli associati che possono portare avanti i lavori". E si dice pronto a trovare un accordo  con l'attuale appaltatore. Ma i veri ostacoli sarebbero il disinteresse e le scarse motivazioni persino delle istituzioni di casa nostra. 

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