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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Questione rifugiati a Perugia, l'assessore Cicchi fornisce tutti i numeri di una accoglienza ormai al "limite"

Esistono solo due centri di "smistamento" in Umbria: Perugia e Terni. Molti comuni graziati dall'obbligo dell'accoglienza. Perugia chiede rispetto in fatto di numeri. Tutti i progetti attivati nel capoluogo

Oltre agli ostelli di Perugia destinati quasi praticamente tutti e due all'accoglienza dei richiedenti asilo - quello di Ponte Felcino in maniera totale, la struttura di Pian di Massiano solo una metà - gestiti direttamente dall'Arci, oltre i centri perugini - zona Cenerente - sempre per i migranti gestisti dalla Caritas, il capoluogo umbro è anche titolare del progetto Sprar che si occupa di altro 68 stranieri e contribuisce economicamente alle case famiglia per i minori non accompagnati che attualmente sono 36.

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I numeri sono stati dati direttamente in consiglio comunale dall'assessore Cicchi che ha risposto ad una interrogazione del capogruppo del Movimento 5 Stelle Rosetti. L'assessore ha ammesso che il Comune, in sede di Prefettura, ha provocato a chiedere una tutela per evitare uno smistamente esagerato di rifugiati sul territorio perugino: "In occasione delle riunioni della commissione territoriale, cui partecipano anche Prefettura ed asl, ha fatto presente l’opportunità di introdurre una clausola di salvaguardia in favore di chi già detiene il progetto Sprar. Ciò dovrebbe permettere di realizzare un’accoglienza diffusa dei profughi in tutti i Comuni, evitando eccessive concentrazioni solo in alcuni".

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Ma la clausula non è stata accolta. I centri di smistamento sono solamente due in Umbria (Perugia e Terni); a Perugia, in particolare, il centro è ubicato a Ponte Felcino ed è unico per ragioni logistiche individuate dalla Prefettura. Dopo una prima accoglienza i profughi vengono smistati in circa 80 appartamenti ed in alcuni alberghi, ma trattasi di rapporti tra privati su cui il Comune non ha competenza diretta. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Rosetti, in replica, ha invitato l’Amministrazione comunale "ad attivarsi per evitare che si realizzano in alcune aree del territorio eccessive concentrazioni di ospiti; ciò perché la percezione della sicurezza dei cittadini è spesso collegata proprio ai numeri".

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