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Per non dimenticare un celebre professore perugino già iscritto all'Albo d'oro: "Intitolare una via in sua memoria"

È passato un ventennio dalla scomparsa di Averardo Montesperelli (Perugia, 23 ottobre 1905 – 14 marzo 1997) e da più parti è stata condivisa l’idea  di intestargli una strada, una piazza, uno snodo viario. Ma niente si muove

È passato un ventennio dalla scomparsa di Averardo Montesperelli (Perugia, 23 ottobre 1905 – 14 marzo 1997) e da più parti è stata condivisa l’idea  di intestargli una strada, una piazza, uno snodo viario. Ma niente si muove. La proposta formale partì da Gianfranco Maddoli, ex sindaco di Perugia e professore di storia antica allo Studium perusinum. La lettera (tuttora inevasa), indirizzata al sindaco e al presidente della Commissione toponomastica, risale al dicembre 2012. È stata riproposta – in occasione del ventennale – in data 25 aprile 2017.

Di Montesperelli si tracciano le coordinate umane e culturali, richiamando la sua posizione di socialista liberale, pensatore di ispirazione crociana e attivo interlocutore del filosofo Teodorico Moretti Costanzi, del pacifista Aldo Capitini, del critico letterario e politico perugino Walter Binni. Montesperelli è stato professore di Storia e Filosofia in Istituti scolastici della città ed esercitò il ruolo di insegnante anche nel liceo italiano di Instanbul, dove si era recato come membro del CLN e  Resistente.

Averardo Montesperelli rappresentò l’Italia in una Commissione culturale del Consiglio d’Europa, a Strasburgo, nel 1967. Fu preside dei licei classici di Todi, Spoleto e Perugia. È stato Medaglia d’Oro della Pubblica Istruzione e Presidente del Comitato di Perugia dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano.

Fu anche scrittore di vaglia (la sua opera “Viaggio in Umbria” è stata più volte ristampata). Scrisse di critica musicale, fu presidente della Società “Dante Alighieri”. Ha fondato e diretto, per alcuni anni, la Sezione perugina dell'Istituto di Studi Filosofici.

Iscritto all’Albo d’Oro del Comune di Perugia, tenne un memorabile discorso commemorativo in occasione della ricorrenza del XX Giungo 1997. Nella missiva, Maddoli individua anche una possibile zona, non lontana dal luogo in cui l’antica famiglia dei conti Montesperelli ha avuto la più recente dimora: ovvero lo Sperandio.

Sarebbe significativo intestare a Montesperelli la strada che, da pochi metri sopra la Porta dello Sperandio, costeggia il Parco S. Angelo fino a ricongiungersi con via del Bulagaio, via attualmente senza nome o con la fantomatica denominazione di “Via Fra’ Andrea da Perugia”, mai applicata neanche nella segnaletica.

A parere di tutti, si tratterebbe di un riconoscimento dovuto a chi si è tanto adoperato per la comunità perugina e umbra, con la forza dell’esempio di una vita rigorosamente onesta, tutta dedicata all’educazione, alla cultura, all’impegno politico e civile.

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