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Cronaca

Aspettando il 25 aprile | Il compagno Italo Vinti: partigiano ma soprattutto orgoglioso operaio

A 10 anni dalla morte il sindacato Cgil ha voluto celebrare questo perugino, dall'apparenza burbero, ma sempre in prima linea per i diritti, la libertà e per una società che partisse dal basso

Italia Vinti credeva veramente che un altro mondo dal basso, seppur rigorosamente da sinistra, si poteva realizzare. Credeva fortemente nelle battaglie per gli ultimi, gli operai, le famiglie del proletariato del suo tempo. Italo Vinti non sono credeve ma agiva mettendo in campo pensiero ed azione. Non era un filosogo, non era un radical chic. Era semplicemente un operaio che aveva combattuto sulle montagne come partigiano. Si possono avere mille idee differenti ma se c'è un personaggio da ricordare in vista del 25 aprile è proprio questo perugino, dall'apparenza arcigno, che ha continuato a fare politica fino alla fine, pensando sempre dal basso anche quando i padroni erano meno padroni, e in Umbria magari i padroni e burocrati erano gli stessi con i quali ci si salutava così: "ciao compagno".

Italo Vinti è stato una guida per il sindacato senza dover scrivere libri, senza dover essere qualcosa di diverso che un operaio, comunista, di lotta per i diritti. La Cgil lo ha voluto giustamente ricordare in vista della Festa della Liberazione. Uno degli episodi più celebri è quello alla Perugina contro i crumiri dopo la proclamazione dello sciopero: “A un dato momento arrivò un pullman pieno di lavoratori pronti a entrare in fabbrica. Io guardai per un attimo Biancalana, l’autista di quel pullman che conoscevo da una vita e mi sdraiai davanti alle ruote per impedirgli di passare. Lui frenò e non si mosse di un centimetro, nemmeno mi sfiorò, ma nel giro di un attimo cominciò a circolare la voce che Vinti era stato investito mentre tentava di fermare un pullman di crumiri. […] Alla fine il risultato fu che nessuno entrò in fabbrica, lo sciopero fu un successo e ottenemmo quello che chiedevamo”. Episodio, tratto dal libro “La Perugina è storia nostra” e raccontato dallo stesso protagonista, Italo Vinti.

“La sua autorevolezza, che gli derivava anche dall’essere stato partigiano combattente, la straordinaria empatia con gli altri lavoratori, gli operai e le operaie della Perugina, fanno di Italo Vinti un esempio per ogni sindacalista” ha spiegato Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria. "Nel decimo anno dalla sua scomparsa e in vista di questo 25 Aprile così difficile, ma altrettanto importante, vogliamo ricordarlo - continua Sgalla - come partigiano, come antifascista, sindacalista, amministratore pubblico e uomo fondamentale per l’emancipazione e la crescita della nostra regione”. 

Italo Vinti fu partigiano combattente, prima nella Brigata d'urto proletaria-San Faustino e poi nella nella Divisione Cremona che aveva assorbito tutte le Divisioni Garibaldi. Per il suo impegno nella lotta di Liberazione è stato insignito della 'cittadinanza onoraria' di Alfonsine e Pietralunga. Nel 2009 è entrato a fare parte dell'albo d'oro della città di Perugia. Storie di perugini che non ci sono più ma che hanno segnato il loro tempo. 

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