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Cronaca

Chiede il rinnovo del permesso di soggiorno, ma non lavora. Dopo 8 anni la decisione del Tar

L'uomo si era rivolto alla giustizia amministrativa contro il rigetto della sua istanza, poi è andato a lavorare in Francia e ha detto ai giudici che non era più interessato al ricorso

Otto anni per decidere sul mancato rinnovo del permesso di soggiorno. E alla fine la decisione è di fatto un pareggio, perché il cittadino straniero si è trasferito in Francia.

L’uomo, difeso dall’avvocato Pasquale Perticaro, ha portato davanti al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria il Ministero dell'Interno e la Questura di Perugia, per il mancato rinnovo del permesso di soggiorno con “scadenza prevista al 6.10.2013, per mancata occupazione”.

Non potendo dimostrare di avere un lavoro, l’uomo aveva presentato una serie di eccezioni riguardo “la mancata traduzione del provvedimento”, anche se vivendo in Italia avrebbe dovuto conoscere la lingua.

Ministero e Questura hanno evidenziato che il mancato rinnovo era frutto dei controlli sulla situazione lavorativa dell’uomo: non aveva allegato all’istanza alcuna documentazione relativa l’attività lavorativa svolta nell’ultimo anno di validità del permesso di soggiorno, non aveva dimostrato di essere in procinto di svolgere eventuale attività di qualsiasi tipo e dal certificato storico C2 del centro per l’impiego risulta che non lavorava da almeno un anno, cioè dal 2012.

Dopo otto anni dal ricorso, al momento di chiudere il procedimento, l’uomo ha “dichiarato di non avere più interesse ad una decisione di merito del gravame, in quanto, successivamente alla proposizione del ricorso” avendo “ottenuto il rilascio del permesso di soggiorno in Francia, ove attualmente vive, chiedendo la dichiarazione della cessazione della materia del contendere”.

I giudici amministrativi, così, hanno dichiarato l’improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

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