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Cronaca

Perseguita la ex che lo ha lasciato: lei scappa in una comunità e lui finisce sotto processo

Le accuse: biglietti minacciosi e offensivi attaccati al citofono di casa, ma anche pugni e schiaffi alla donna

Un uomo di 45 anni è finito sotto processo, difeso dall’avvocato Matteo Buttò, con l’accusa di atti persecutori e lesioni nei confronti di una donna di 43 anni con la quale aveva una relazione.

Secondo l’accusa l’imputato “non accettando l’allontamento affettivo, imputato ad altre frequentazioni della donna” avrebbe posto in essere un comportamento violento, molesto e persecutorio.

In diverse occasioni avrebbe percosso e minacciato “gravemente in più occasioni” la donna “anche mediante l’affissione di biglietti anonimi sul citofono della sua abitazione, aggredendola e cagionandole” lesioni e ferite” attraverso un pugno in un occhio e consistenti in “ecchimosi periorbitaria sinistra, contusione frontale, ecchimosi braccio e gomito destro e coscia destra”. Lesioni che per il medico del Pronto soccorso sarebbero guarite in dieci giorni.

Situazione che sarebbe peggiorata quando la donna aveva espresso il “rifiuto ad acconsentire ad un rapporto sessuale, contattandola telefonicamente innumerevoli volte, a qualsiasi ora del giorno e della notte, appostandosi sotto la sua abitzione, minacciava e molestava” la donna “in modo tale da cagionarle un perdurante stato di ansia e di paura, da ingenerarle un fondato timore per la propria incolumità e da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita tanto da indurla a risiedere in una comunità protetta”.

La donna si è costituita parte civile tramite l’avvocato Ilaria Iannucci.

L'uomo è stato condannato ad 8 mesi di reclusione e al pagamento di 5mila euro a favore della vittima.

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