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Cronaca

Ricalcolo delle pensioni, la Corte dei conti: "Se sei carabiniere ti spetta, se sei poliziotto no"

L'applicazione delle aliquote più alte porta ad una rata mensile più alta tra 150 e 250 euro lorde, ma spetta solo agli ex di corpi militari

La Corte dei conti alle prese con le richieste di ricalcolo delle pensioni per militari e appartenenti alle forze dell’ordine sulla base dell’articolo 54 del Decreto del Presidente della Repubblica 1092/1973 che prevede una pensione più alta.

Sulla stessa materia, però, esistono due orientamenti diversi, con sentenze opposte, come nel caso di due pensionati assistiti dall’avvocato Simone Budelli.

Il personale militare che alla data del 31 dicembre 1995, aveva maturato tra i 15 e i 20 anni di servizio utile aveva diritto all’applicazione di un’aliquota più alta (il 44% contro il 35% attribuito) con conseguente perdita di benefici economici che potevano variare da 150 a 250 euro mensili lorde.

Nei due casi trattati dai giudici contabili, in veste di decisori sulla materia pensionistica, l’Inps si era costituita chiedendo il rigetto delle istanza per intervenuta prescrizione; ma su questo punto i magistrati hanno riconosciuto che la domanda è intervenuta dopo il pensionamento e prima dei cinque anni di decorrenza dell’istituto della prescrizione.

Quanto al trattamento pensionistico i giudici hanno ribadito quanto affermato dalla Prima sezione giurisdizionale centrale d’appello riconoscendo che “tale beneficio non costituisce appannaggio del solo personale che abbia maturato un’anzianità di servizio utile ricompresa tra i 15 ed i 20 anni, contemplando la norma implicitamente la possibilità di attribuire i benefici anche al personale con anzianità maggiore”. Quindi entrambi i casi prospettati avrebbero avuto diritto al ricalcolo della pensione.

Le cose non sono andate così, perché se il primo ricorrente, carabiniere in pensione ha ottenuto il ricalcolo, in quanto appartenente ad un corpo militare, il secondo “ha fatto parte di un corpo di polizia non militare, bensì ad ordinamento civile”, cioè la Polizia di Stato e per i giudici non c’è “alcuna prova dell’equiparazione a corpo militare” della Polizia. Quindi non può “beneficiare dell’applicazione del nuovo orientamento giurisprudenziale contabile maturato esclusivamente con riguardo alle norme relative ai Corpi militari”.

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