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Cronaca

Soldi della Provincia spesi per ristoranti, regali matrimoniali e un viaggio: indagato ex presidente Atc Perugia

Avviso di conclusione indagini per l'ex presidente dell'Atc 1 di Perugia e altri otto indagati. Tra le contestazioni mosse dalla procura ci sarebbero anche rimborsi di benzina "anomali"

Peculato, abuso d’ufficio e truffa. Chiuse le indagini per l’ex presidente dell’Atc 1 (Ambito territoriale di caccia) di Perugia, Quartilio Ciofini, finito nella lente d’ingrandimento della procura di Perugia per indebiti rimborsi e spese improprie fatte con i soldi messi a disposizione della provincia. Ad essere coinvolti nell’inchiesta, anche sette guardie giurate volontarie venatorie e l’allora ex direttore responsabile di zona, indagati per truffa.

Secondo le indagini coordinate dal pubblico ministero Paolo Abbritti, l’allora presidente dall’Atc, in concorso con gli altri indagati, avrebbe tratto in errore la Regione Umbria e la Provincia di Perugia in ordine all’erogazione dei rimborsi per i chilometri percorsi dalle guardie giurate venatorie durante i servizi di vigilanza nelle zone territoriali di caccia. I presunti “raggiri”, sarebbero stati messi in atto attraverso la trasmissione alla provincia di Perugia di fogli di viaggio e ordinativi di pagamento, attestanti un numero arbitrario di chilometri percorsi dalle guardie con le proprie auto nell’ambito dei servizi di vigilanza e calcolato – secondo le indagini - sulla base di direttive imposte da Ciofini e dal responsabile di zona al personale amministrativo di Federcaccia e dell’Atc 1 Perugia.

Questo avrebbe così consentito alle stesse guardie giurate di ottenere un indebito rimborso chilometrico nella misura fissa di 25 euro per ogni servizio svolto, a prescindere dai chilometri effettivamente percorsi per un “ingiusto profitto” di oltre 700mila euro dal 2008 al 2013. 

Ma non è l'unica accusa mossa a Ciofini durante la sua presidenza dell'Atc 1 Perugia. Tra le ipotesi di reato c'è anche quella di peculato, per aver speso somme di denaro stanziate dalla Provincia di Perugia per finalità estranee a quelle dell'associazione, come ad esempio regalie ed omaggi per eventi matrimoniali (per un importo di circa 800 euro), per ristoranti e generi alimentari per oltre 10mila euro e per spese relative alla sponsorizzazione di una trasmissione televisiva e "alla redazione di opuscoli non coerenti con i fini istituzionali dell'ente per un importo complessivo di 6.625 euro". Tra le spese contestate e fatte con i soldi messi a disposizione dalla Provincia per la gestione delle zone di Ripopolamento e caccia, ci sarebbe anche  un viaggio fatto in Romania "non necessario ai fini istituzionali dell'ente" per altri 2mila euro. I fatti constetati vanno dal gennaio 2008 al novembre 2012. 

Tra le ipotesi di reato che l'indagato numero uno dovrà chiarire dinanzi al giudice, anche quella di abuso d'ufficio per richieste e ottenimenti di rimborsi chilometrici a suo favore e di quello di alcuni colaboratori dell'ente, ma in assenza, per l'accusa, di idonea documentazione per giustificare i viaggi e l loro correlazione con le finalità istituzionali, dal 2012 al 2013. Sono in corso gli interrogatori degli indagati per chiarire le loro posizioni. 

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