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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Occhio alla truffa di Pasqua con l'invasione di prodotti alimentari con falsi certificati di provenienza

Consumerismo denuncia: finte blockchain su uova, formaggi, carni e dolciumi. Consumatori ingannati, subito l'esposto all'Antitrust

Occhio all’etichetta. In Umbria per la prossima Pasqua è prevista un’invasione di prodotti alimentari con falsa tracciabilità su origine delle materie prime. A lanciare l’allarme l’associazione Consumerismo: finte blockchain su uova, formaggi, carni e dolciumi per certificare provenienza. Si tratterebbe di un vero e proprio inganno nei confronti dei consumatori e scatta l’esposto all’Antitrust.

"Con l’avvicinarsi della Pasqua si stanno moltiplicando sugli scaffali di negozi e supermercati dell’Umbria prodotti alimentari che affermano di ricorrere al sistema blockchain per offrire, almeno sulla carta, garanzie ai consumatori circa l’origine dei beni acquistati -  afferma Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo - Un'invasione di uova, formaggi, carni, dolciumi ecc. che riportano in confezione messaggi circa la tracciabilità dell’origine delle materia prime certificata dal metodo blockchain, e codici Qr attraverso i quali i consumatori possono conoscere la storia del prodotto che acquistano".

Secondo l'associzione di consumatori si tratta di un inganno a danno dei consumatori per spingerli all’acquisto di un prodotto ricorrendo a false garanzie e certificazioni. Le confezioni di tali alimenti rassicurano, infatti, il consumatore con promesse di poter verificare la provenienza dei beni che acquistano, ma quando si visualizza il Qr code le informazioni che appaiono sono statiche, facilmente manipolabili a posteriori e senza alcun certificato o documentazione visibile che attesti la reale origine del prodotto. Esattamente il contrario del principio della blockchain, il cui scopo è quello di fornire informazioni sicure, certe e trasparenti, senza rischio di manipolazioni o alterazioni.

"Questi prodotti di fatto ingannano i consumatori, perché sono fuorvianti e non forniscono alcuna garanzia, promettendo qualcosa che non possono mantenere – afferma il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – Per tale motivo e considerata l’invasione di tali prodotti anche in Umbria, presenteremo un esposto all’Antitrust affinché apra una indagine sul fenomeno per pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole, e invitiamo i cittadini della regione a prestare attenzione e non cadere nel tranello".

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