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Cronaca

"Anche io ho vissuto giorni di dramma", il cardinale Bassetti ricorda il suo ricovero per Covid e prega per i tanti morti

Omelia della messa crismale alla presenza dei sacerdoti della diocesi perugino-pievese in cattedrale

"Mi è caro ritrovarci qui, nella nostra cattedrale, in un tempo di apprensione per le nostre comunità. Abbiamo vissuto mesi drammatici, segnati dalla sofferenza e dalla solitudine. Impossibilitati nel ministero ordinario, ma seguendo, nei modi possibili, l’angoscia della nostra gente. Siamo stati nel dolore per la malattia e per la morte di tante persone conosciute. Anche io ho vissuto giorni di dramma, ma grazie a Dio ho superato la prova. Vi ringrazio per la vicinanza e le preghiere". Con queste parole, pronunciate con tono di voce commossa, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha esordito nell’omelia della messa crismale, celebrata nella cattedrale di Perugia, oggi pomeriggio. Concelebranti il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi e numerosi sacerdoti presenti nel rispetto delle norme sanitarie per il contenimento della pandemia.

Lo scopo principale dell’Apocalisse. Nel commentare le letture della celebrazione eucaristica in cui i presbiteri hanno rinnovato le promesse sacerdotali e sono stati benedetti gli Olii degli infermi, dei catecumeni e del Sacro Crisma, il cardinale si è soffermato sul libro dell’Apocalisse, che “è stato scritto – ha sottolineato – in un momento di grave crisi”.

La fatica di tanti parroci, catechisti… Il cardinale ha parlato anche della “fatica di tanti - parroci, catechisti, educatori, operatori pastorali” in questi momenti difficili.

La speranza la virtù più in crisi. “Ma torniamo a quella riflessione sapienziale sulla speranza che proprio ora ci è necessaria. Infatti, quando siamo colpiti dai tanti lutti per il Covid, dalla sofferenza di coloro che sono ricoverati negli ospedali, o dalla crisi economica che non risparmia nessuno, possiamo ancora alzare lo sguardo con speranza”.

La speranza frutto della prova. Il cardinale Bassetti, avviandosi alla conclusione, ha citato ancora il libro dell’Apocalisse, soffermandosi sulla pagina che parla della possibilità di “ritrovare la speranza... Ma la speranza non è solo un dono – ha evidenziato – è il frutto stesso della prova. Delle tribolazioni che stiamo attraversando non dobbiamo avere paura, cari fratelli e sorelle, perché - come scrive l’Apostolo – ‘la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza’ (Rm 5,3-4). È questo il mio augurio: che a nessuno di noi manchi la pazienza, e che la speranza sia presto donata dal Risorto a chi è messo alla prova”.

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