rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

"Sono innocente e lo dimostrerò": parla il presunto palpeggiatore seriale accusato di 42 aggressioni

"Tanti testimoni a mio favore non ammessi in tribunale": ha spiegato ma intanto il suo legale ha rinunciato

La scelta dell’avvocato Arturo Bonsignore di rinunciare alla difesa del 50enne accusato di aver aggredito sessualmente 42 donne a Perugia tra il 2014 e il 2015 è stata comunicata al Collegio del Tribunale penale di Perugia.

“Tale atto è stato motivato con una serie di decisioni ingiuste, che a suo avviso, malgrado l’impegno profuso, gli impediscono di assicurarmi le condizioni per la celebrazione di un processo giusto nel rispetto dei miei diritti – ci scrive l’imputato, spiegando alcuni passaggi del processo - Fin dalla prima udienza, della totalità dei testi da noi presentati (117) il Tribunale ha ammesso quelli comuni con il pubblico ministero (78), mentre tutti quelli presentati dall’accusa e dalle parti civili, sono stati ammessi senza se e senza ma, mentre di quelli non comuni con la lista del pubblico ministero, sono stati ammessi una parte minima, ma soprattutto non utili a dimostrare fino in fondo la mia estraneità ai fatti”.

Secondo l’imputato, quindi, ci sarebbe stata una evidente disparità nello svolgimento del processo e una compressione del diritto di difesa. “Durante le udienze che si sono celebrate finora, il pubblico ministero e le parti civili, sono stati liberi di chiedere di tutto e di più ai testi - prosegue l’imputato nelle sue dichiarazioni - Tuttavia al momento che interviene il mio avvocato, è stato un continuo di interruzioni sulla ammissibilità o meno delle domande che poneva ai testi, provocando così un esame incompleto dei testi, ed il tutto a mio discapito. Durante il mio esame, mi è stato impedito di consultare i miei appunti, che ho redatto per spiegare nel dettaglio perché, come, quando e dove risulta che sono estraneo ad ognuno dei quarantadue episodi di violenza denunciati ad opera di ignoti e di cui sono ancora ingiustamente accusato”.

Nella sua lettera inviata a Perugia Today l’imputato racconta anche che il difensore “è stato costretto a trovare dei sostituti, per i suoi legittimi impedimenti, causati da altre incombenze professionali, anche fuori sede, perché il tribunale non ammetteva rinvii di udienza, tuttavia, quando si tratta di impedimenti del tribunale, per trattare altri procedimenti di priorità maggiore, allora si rinviava d’ufficio, e non si poteva fare nulla”.

Nel corso dell’ultima udienza, infine, il presidente del Collegio ha giustamente ricordato, dopo aver nominato il difensore d’ufficio, all’imputato che ha diritto all’accesso “al rito abbreviato, consentita dalla riforma Cartabia, che a suo dire è vantaggioso, in caso di condanna, ma io ho risposto fermamente che sono innocente e se il Tribunale me lo permetterà, lo dimostrerò”.

Interpellato sulla vicenda l’avvocato Arturo Bonsignore non ha voluto dire nulla, reputando “riservato e personale quanto oggetto del rapporto professionale e pertanto mi esprimo solo con atti del processo e nel processo” e per quanto riguarda la nomina del difensore si è augurato “che il sistema di designazione dell'avvocato d'ufficio, oggetto di numerosi interventi normativi, in un Foro in crisi di ‘vocazioni’, possa garantire indipendenza e compatibilità del difensore, in un processo in cui si è registrato ‘l'assalto alla diligenza’ di ben undici parti civili costituite”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Sono innocente e lo dimostrerò": parla il presunto palpeggiatore seriale accusato di 42 aggressioni

PerugiaToday è in caricamento