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Cronaca

Parco di San Benedetto alla Canapina. Cantiere aperto. Proseguono alacremente i lavori

Visita al cantiere del nostro inviato cittadino per verificare lavori e il progetto

Parco di San Benedetto alla Canapina. Cantiere aperto. Proseguono alacremente i lavori. Si realizza il sogno di tanti perugini. Vagheggiato, in primis, da Michele Bilancia, architetto antichista, primo motore di un’operazione, caldeggiata per anni con persuasa ostinazione. La chiesa, da secoli in stato di abbandono, è posta all’innesto del muro medievale sulla cinta etrusca. Se ne ipotizzò recupero funzionale e restituzione a dignità. Bilancia vi spese genio, tempo, studi, creatività, conferendo al suo progetto lo spirito del genius loci. Il tutto contestualizzato nel parco che funge da palcoscenico. Non è un caso che l’ispirazione dell’architetto Bilancia risieda nella simbologia e nella spiritualità, tanto da aver concepito, ad esempio, una scala in dodici rampe. Dodici quante furono le città appartenenti alla dodecapoli.

Abbiamo pubblicato, negli anni, dei rendering strepitosi elaborati da Michele, con una rampa di accesso a San Benedetto direttamente dal Parco. Individuato, peraltro, come sede per iniziative culturali di rango. Iniziative organizzate da Radici di Pietra, Associazione culturale da lui stesso fondata. Ora siamo al redde rationem. Trovando aperto l’accesso da viale Pellini, siamo saliti al cantiere, con discrezione e valendoci del diritto di cronaca, peraltro in giorno festivo, che per gli addetti era invece di lavoro. Segno che i tempi sono stretti e si procede a tappe serrate per consegnare l’opera nei termini stabiliti.

Al momento, vedendo dalla parte bassa della Canapina, non è dato comprendere quale sia il grado di fedeltà al progetto originale di Michele Bilancia, da noi visto e apprezzato. Non da oggi. Abbiamo verificato l’abbattimento di un muro degli anni Sessanta, estraneo al contesto. Le linee guida stanno in Città di Perugia - Portale Opere Pubbliche (comune.perugia.it). Vi si legge: “L’intento del progetto è di liberare gli ostacoli e ridefinire le logiche d’accesso alla chiesa, riqualificare e riorganizzare i giardini esistenti, nel rispetto dell’assetto esistente sia in termini di quote altimetriche e movimenti di terreno che di piantumazioni esistenti. Ciò ha portato alla realizzazione di una scalinata che restituisce l’accesso frontale alla chiesa di San Benedetto, e la conseguente demolizione dei setti e dell’impropria scaletta”. 

A ancora: “È inoltre previsto il rifacimento della scalinata di Via della Canapina da Via Pellini a Piazza del Drago e la ridefinizione dello “spazio cerniera” di collegamento tra il percorso pedonale sopra descritto e la stessa scalinata”. Ma si vorrebbe saperne di più. I lavori vengono eseguiti nella massima riservatezza. Così stretta che abbiamo atteso invano il contatto, promesso telefonicamente dal direttore dei lavori, per prendere contezza degli step dell’operazione. Sulla quale la città vorrebbe qualche precisazione.

Tutto è avvolto nella più assoluta discrezione. Tanto che, sul lato scala mobile del Pellini, è stata addirittura realizzata una schermatura che impedisce la visuale. Si è pensato, almeno in fase iniziale, che questa circospezione fosse legata al timore che l’abbattimento di qualche pianta d’alto fusto potesse scatenare le reazioni degli ambientalisti. Ed era probabilmente così. Ma, per fortuna, non è accaduto niente di tutto questo. I lavori vanno dunque avanti. Vorrà dire che ne prenderemo contezza a cose fatte. Come spesso accade. E… scusate il disturbo.

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