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Cronaca

Missione compiuta del Parco Sibillini, il raro camoscio appenninico reintrodotto, salvato e ora conquista nuovi terreni

Un grande segnale arriva da questa specie, esclusiva dell’Appennino centrale, visto che ha saputo reintegrarsi in territori da cui era scomparsa forse da millenni

Un ottimo segnale per la difesa e la diffusione della biodiversità arriva dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Marche-Umbria).  “Apprendiamo con piacere la notizia dell’avvistamento del camoscio appenninico Vettore comunicata dal Parco Naturale Regionale Sirente Velino. Il fatto che un camoscio proveniente dal nostro Parco abbia contribuito a sviluppare la popolazione dei camosci in quell’area è un segnale importante perché attesta come questa specie, esclusiva dell’Appennino centrale, abbia saputo reintegrarsi in territori da cui era scomparsa forse da millenni”. Ha spiegato il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna.

“Un processo analogo a quanto accaduto nel territorio dei Sibillini dove il camoscio appenninico è stato reintrodotto a partire dal 2008 ed oggi conta una popolazione di circa 300individui, a conferma del fatto che l’azione di ripopolamento ha funzionato”. Il camoscio, Vettore, che oggi ha 13 anni, ha dunque trovato una nuova casa contribuendo allo sviluppo della popolazione dei camosci del Sirente Velin. “Un buon segnale per la biodiversità del sistema faunistico appenninico, reso possibile grazie alla reintroduzione della specie avviata con il Progetto Life Coornata, che vede insieme tutti i Parchi che ospitano camosci appenninici” ha concluso Spaterna.

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