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Cronaca

Perugia 1416, dal Palio alla Corte dei Conti: esposto del Pd alla Procura e all'Anticorruzione

Il Pd di Perugia ha presentato un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura di Perugia e all'Autorità Nazionale Anticorruzione

Dal Palio alla magistratura. Il Pd di Perugia ha presentato un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura di Perugia e all’Autorità Nazionale AntiCorruzione “per verificare la legittimità delle scelte in materia di gestione di fondi pubblici da parte dell’associazione privata Perugia 1416”.

A presentarlo il capogruppo Pd al Comune di Perugia Diego Mencaroni e il consigliere Sarah Bistocchi: “Per Perugia 1416 - scrivono i due democratici - sono state impiegate ingenti risorse economiche tanto da monopolizzare il bilancio dell’assessorato alla cultura del Comune di Perugia, città che da sempre è vetrina per numerosi eventi internazionali, come Umbria Jazz ed il Festival Internazionale del Giornalismo, ed eventi minori che contribuiscono alla vitalità di Perugia arricchendola sia da un punto di vista culturale, sia in termini economici, sia in termini di visibilità e di turismo. Ma negli ultimi tre anni questa amministrazione ha negato contributi a queste realtà per concentrare tutte le risorse economiche ed organizzative unicamente a favore dell’associazione Perugia 1416.”

E non è finita qua. L'accusa dei due dem va avanti: “Sono state diffuse cifre volutamente inferiori rispetto a quelle effettivamente impiegate direttamente e indirettamente per “Perugia 1416 – Passaggio tra Medioevo e Rinascimento” si arriva all’importo complessivo di 190 mila euro circa per lo scorso anno e di 140 mila per questo, rendendolo così l’evento su cui il Comune di Perugia investe più risorse economiche ed organizzative”.

E ancora: “Quando si tratta di finanziamenti e di impiego di risorse pubbliche è fondamentale sia la trasparenza e la chiarezza, sia per il rispetto dei dettami legislativi: abbiamo quindi attivato la commissione Controllo e Garanzia per verificare l’opportunità e la legittimità, da parte dell’assessorato alla Cultura del Comune di Perugia, di destinare cifre così alte ad un’associazione privata, presieduta dallo stesso Assessore che stanzia i suddetti fondi. Inoltre il vicepresidente è della stessa associazione è un Consigliere Comunale che vota gli stanziamenti messi a bilancio”.

Il duo democratico fa piovere accuse sulla giunta Romizi: “Non riteniamo sia regolare che gli stessi fondi pubblici siano gestiti da Assessore e Consigliere non come pubblici amministratori ma come privati cittadini, eludendo così le norme di diritto pubblico in materia di appalti, finanziamenti e bilancio”.

E poi c'è la questione dei soldi. O, per dirla come Bistocchi e Mencaroni, “prestazioni e affidamenti sospetti”. Scrivono i consiglieri del Pd: “Chiediamo, inoltre, se per la scorsa edizione ci siano i presupposti di un frazionamento artificioso delle prestazioni pagate direttamente dal Comune di Perugia per oltre 90 mila euro e divisi in più affidamenti diretti, invece che attraverso una gara pubblica, allo scopo di sottrarli alle disposizioni previste dal Codice degli Appalti, il quale ne fa esplicito divieto all’art. 31 comma 11. Riteniamo anche non chiare non solo le modalità con cui è stata pagata la prestazione di 15 mila euro a Giuseppe Del Barna, dipendente pubblico del Comune di Sansepolcro, per il quale dovrebbe vigere il divieto di superare i 5 mila euro annui e i 30 giorni di lavoro come prestazione occasionale, ma anche se le ingenti risorse investite nell’evento provenivano in tutto o in parte dal milione di euro e vorremmo quindi verificare la legittimità di tale investimento, trattandosi di fondi vincolati a progetti inseriti nel dossier presentato”.

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